Milano, Fedez se ne va quando parla Romano La Russa. L’assessore: “Piccolo uomo”

Il rapper non ha gradito la presenza del politico all’evento 'Dona il sangue, salva la vita', organizzato in piazza Duomo

Scambio di accuse tra Fedez e l’assessore alla sicurezza della Regione Lombardia, Romano La Russa, e subito scoppia la polemica. Il rapper milanese non ha gradito infatti la presenza del fratello del presidente del Senato all’evento ‘Dona il sangue, salva la vita‘, organizzato da Fondazione Fedez, Avis, Croce Rossa Italiana, Fidas e Fratres in piazza Duomo. Una giornata che il cantante ha fortemente voluto per sensibilizzare i più giovani al tema delle donazioni di sangue, dopo le trasfusioni che di recente gli hanno salvato la vita.

“Senza i donatori non sarei qui. Io sono diversamente giovane, però parlo a un target giovane per cui metto a disposizione le mie piattaforme per veicolare questo messaggio alle generazioni future”, ha spiegato Fedez, che quando ha preso parola l’assessore La Russa si è allontanato per andare a salutare e fare foto con i fan. Raggiunto dai giornalisti il cantante ha poi spiegato: “Non ho capito il senso della sua presenza. Questa cosa l’abbiamo organizzata con fondazione Fedez, con Avis, il comune di Milano e io. Il signor La Russa non l’ho mai visto, coinvolto e nemmeno la signora che ha detto che stava pensando di organizzare un evento”, vale a dire l’assessora regionale alla famiglia, Elena Lucchini.

Immediata la replica dell’esponente regionale di FdI, visibilmente irritato: “Fedez? Non so neanche chi sia. Io sono qui perché sono stato invitato dai donatori di sangue e sono felice e orgoglioso di esserci. Di altri non mi può interessare, soprattutto quando si tratta di omuncoli. È meritevole quello che ha fatto Fedez e ringrazio in qualche modo anche lui, ma un minimo di rispetto per i presidenti delle associazioni sarebbe stata cosa gradita, perché mentre parlavano ha pensato di andare a fare le foto con i fan. Io non l’ho neanche visto andare via, ma se è così confermo che è un piccolo uomo, molto piccolo. Il suo comportamento era scontato. Lui pensa di avere fatto un atto eroico, in realtà è stato un segno di maleducazione. Lui ha scoperto solo oggi Avis perché ne ha avuto bisogno, c’è chi invece da sempre dedica la sua vita a questo. Non è un gesto d’amore verso i donatori”.