Il ragazzo è giudicato "totalmente imprevedibile", autore di un "gesto folle e scellerato" che potrebbe ripetere "nei confronti di altre donne"

Una aggressione di “inaudita ferocia“: è quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Venezia, che ha portato all’arresto di Filippo Turetta, accusato di omicidio aggravato e sequestro di persona per la morte di Giulia Cecchettin. Un soggetto – come riferiscono i quotidiani – giudicato “totalmente imprevedibile”, autore di un “gesto folle e scellerato”, che potrebbe ripetere “nei confronti di altre donne”. L’aggressione – secondo quanto ricostruito finora – è iniziata la sera di sabato 11 novembre alle 23.18. Nel parcheggio a 150 metri dalla casa di Giulia Cecchettin avviene la prima aggressione: la ragazza viene colpita con violenza e trascinata via con la forza. L’auto di Filippo Turetta riparte per fermarsi nella zona industriale di Fossò. Sono le 23.29. La ragazza riesce a uscire dall’auto, ma Turetta la insegue, la scaraventa a terra, le fa sbattere la testa sul marciapiede. Gli specialisti dell’Arma hanno trovato anche del nastro adesivo che potrebbe essere stato utilizzato per zittire la vittima.

Trasmessa in Germania richiesta estradizione Turetta

È stata trasmessa alle autorità giudiziarie tedesche la richiesta di estradare in Italia Filippo Turetta, il 22enne accusato di aver ammazzato Giulia Cecchettin. Secondo quanto apprende LaPresse, il ministero della Giustizia italiano ha espletato tutte le procedure di sua competenza per l’estradizione del 22enne, così da dare seguito al mandato d’arresto spiccato nei confronti di Turetta. 

Procura Naumburg: se richiesta accolta, estradizione in pochi giorni

L’estradizione in Italia di Filippo Turetta, arrestato in Germania lo scorso 18 novembre e attualmente in custodia nella struttura penitenziaria di Halle (Saale) in Sassonia-Anhalt “potrebbe avvenire nel giro di pochi giorni” se la richiesta della Procura Generale “verrà accolta”. Lo ha detto a LaPresse Tatjana Letz, procuratrice della Procura generale di Naumburg. “I fascicoli sono stati presentati oggi al Tribunale regionale superiore di Naumburg”, ha spiegato Letz, aggiungendo che “Se la richiesta della Procura Generale verrà accolta, il trasferimento del cittadino italiano in Italia dovrebbe avvenire nel giro di pochi giorni”. “Non posso ancora stabilire una data precisa”, ha aggiunto ancora Letz. 

Gip: “Turetta totalmente incapace di autocontrollo”

Filippo, Turetta “ha dimostrato una totale incapacità di autocontrollo, che è idonea a fondare un giudizio di estrema pericolosità e desta allarme in una società dove i femminicidi sono all’ordine del giorno”. È quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare della gip di Venezia, Benedetta Vitolo, con la quale è stato disposto il carcere per Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin.

Gip: “22 minuti di aggressioni a Giulia”

Sono da collocare in circa 22 minuti, tra le 23.18 e le 23.40 dell’11 novembre le due aggressioni di Filippo Turetta ai danni di Giulia Cecchettin tra la casa della ragazza e quella la zona industriale di Fossò (Venezia). Il ragazzo l’ha aggredita nel parcheggio di via Aldo Moro a Vigonovo “a 150 metri” dalla casa dove viveva. È quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare della gip di Venezia Benedetta Vitolo. 

Gip: “Su bocca Giulia scotch per non farla gridare”

Filippo Turetta ha usato dello scotch per non far gridare la sua ex fidanzata. È quanto legge LaPresse nell’ordinanza di custodia cautelare della gip di Venezia, Benedetta Vitolo, con la quale è stato disposto il carcere per il giovane accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Il nastro adesivo, sequestrato dai carabinieri vicino alla traccia di sangue trovata nella zona industriale di Fossò è stato “applicato” – si legge nell’ordinanza- “probabilmente per impedirle di gridare”. 

Gip: “Trovato coltello di 21cm in luogo aggressione”

Nel parcheggio dove è avvenuta la prima aggressione di Filippo Turetta a Giulia Cecchettin è stato trovato un coltello di 21cm senza manico. È quanto legge LaPresse nell’ordinanza di custodia cautelare della gip di Venezia, Benedetta Vitolo, con la quale è stato disposto il carcere per Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Inoltre sono state trovate “numerose tracce ematiche, sia da gocciolamento che da sfregamento” e una “impronta parziale di calzatura, generata da trasferimento di sostanza, di natura verosimilmente ematica, presente sulla suola di una scarpa, avente una caratteristica forma puntiforme”, si legge nell’ordinanza. 

Gip: “Filippo Turetta potrebbe uccidere ancora”

Filippo Turetta potrebbe uccidere altre donne. È quanto legge LaPresse nell’ordinanza di custodia cautelare della gip di Venezia, Benedetta Vitolo, con la quale è stato disposto il carcere per Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Il gip spiega che esiste il “periculum libertatis” cioè “il pericolo che l’indagato reiteri condotte violente nei confronti di altre donne”.

Caso Cecchettin, potrebbe esserci un testimone dell’aggressione

Ci sarebbe un testimone che ha assistito all’aggressione a Giulia Cecchettin da parte di Filippo Turetta ripresa dalle telecamere di sorveglianza dello stabilimento Dior sabato sera al parcheggio in via Quinta Strada a Fossò. Si tratterebbe di un addetto alla sorveglianza dello stabilimento che da dentro la guardiola avrebbe assistito alla scena e sentito la urla della giovane. La guardiola, come ha potuto verificare LaPresse, è presidiata tutte le notti da addetti alla sicurezza. La notizia del testimone è confermata a LaPresse da fonti accreditate che riferiscono inoltre “che sarebbe stato proprio l’addetto alla sorveglianza di turno in quelle ore a riferire ai carabinieri che Giulia urlava ‘mi fai male‘”. Le telecamere a circuito chiuso che hanno registrato la scena infatti – confermano le stesse fonti – non hanno audio e non puntano direttamente sulla strada pubblica ma sul parcheggio di Dior e hanno quindi ripreso la scena parzialmente.

Foto di Giulia su facciata municipio Vigonovo

Una foto di Giulia Cecchettin è apparsa stamattina sulla facciata del municipio di Vigonovo, in provincia di Venezia, dove Giulia viveva. La giovane di 22 anni è stata uccisa dopo non aver fatto rientro a casa sabato scorso. Il suo corpo è stato trovato in provincia di Pordenone dopo una settimana. ‘Giulia ti vogliamo bene’, si legge sulla gigantografia della foto. 

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