Emanuela Attura era sotto tutela da quando il boss del clan aveva detto in un'intercettazione: "Questa giudice me la porterò con me nella tomba"

L’Ufficio centrale interforze per la Sicurezza personale del dipartimento della Pubblica sicurezza ha revocato la tutela personale al magistrato del Tribunale di Roma, Emanuela Attura, giudice per le indagini preliminari in importanti inchieste della direzione distrettuale antimafia di Roma, come quelle sul clan Casamonica e sulle locali di ‘ndrangheta trapiantate nel viterbese. Secondo quanto apprende l’agenzia LaPresse, la notizia dell’avvio di procedimento per la revoca della tutela sarebbe stato comunicato alla giudice nei giorni scorsi. La tutela era stata assegnata ad Attura dopo che in un’intercettazione ambientale in carcere, Raffaele Casamonica, boss dell’omonimo clan, aveva detto a un familiare: “Questa giudice me la porterò con me nella tomba“. È proprio di questi giorni la notizia che Raffaele Casamonica è ricoverato per un male incurabile. Il gip Emanuela Attura era stata bersaglio di un attacco politico dopo aver disposto l’imputazione coatta per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, nell’inchiesta relativa alla fuga di notizie sul caso Cospito. Interpellata dall’agenzia LaPresse, Attura ha preferito non commentare.

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