Lo dice a LaPresse Dario Belluccio, avvocato membro dell'Asgi: "Oggi a Taranto ci sono ancora quasi 200 minori"
La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia in merito alla detenzione di quattro migranti minori nell’hotstop di Taranto in condizioni giudicate “inumani e degradanti”. I fatti si riferiscono al maggio del 2017. La Corte inoltre ha stabilito che l’Italia dovrà versare 6.500 euro a ciascuno dei ricorrenti e 4mila euro di spese legali. Secondo quanto si legge nella sentenza i minori, tramite fotografie, hanno dimostrato che il centro, destinato esclusivamente agli adulti, era “sovraffollato e in condizioni igieniche inadeguate”. Nella sentenza si legge anche che il governo italiano ha osservato che fra il 22 e il 26 maggio 2017 due numerosi gruppi di Migranti avevano raggiunto le coste italiane, tra cui 202 minori. Un “massiccio” numero di arrivi che era stato “particolarmente difficile da gestire”.
“L’Italia rischia una procedura di infrazione”. Lo dice a LaPresse Dario Belluccio, avvocato membro dell’Asgi. “Il Consiglio d’Europa verifica che le sentenze della Cedu siano effettivamente adempiute. Chiede al Paese ‘tu cosa hai fatto per adempiere alla sentenza?’. Dopo la sentenza Darboe e Camara, ad esempio, l’Italia ha detto ho pagato i ricorrenti, ho una normativa solida e le mie strutture di accoglienza sono adeguate. Asgi ha fatto una comunicazione al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa dicendo che la situazione non era esattamente quella” spiega ancora Belluccio. “Con questa ennesima condanna, si rischia una procedura di infrazione, che è una cosa molto grave” spiega ancora. Secondo Asgi si tratta dell’ennesima sentenza contro l’Italia relativa alla gestione del fenomeno migratorio e, in particolare, dei cittadini stranieri minorenni, la quale richiama – tra le altre – le precedenti rese nei procedimenti Khlaifia and Others v. Italy, no. 16483/12, sentenza del 15 dicembre 2016, Darboe and Camara v. Italy (no. 5797/17, sentenza del 21 luglio 2022) e J.A. and Others v. Italy (no. 21329/18, sentenza del 30 giugno 2023) e si affianca alla recentissima sentenza M.A. vs. Italy (no.70583/17 del 31 agosto 2023).
“Rischio incostituzionalità”
Dopo la sentenza della Cedu “il dl 133/2023 rischia di essere incostituzionale“. A dirlo a LaPresse è sempre Dario Belluccio. Il dl è stato approvato ieri alla Camera. “La cosa più grave infatti è che mentre l’Italia riceve tutte queste condanne per violazione sia dell’articolo 3 che 5 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, va avanti con un decreto legge, il 133/2023, che non fa altro che legalizzare da un punto di vista formale una situazione illegittima. Cioè dice, semplificando, che è legittimo mettere i minori in strutture per adulti (over16 anni e fino a 5 mesi) se gli arrivi sono ‘consistenti’. Ma questo è il motivo, insieme alle condizioni materiali di accoglienza dell’hotspot di Taranto, per il quale l’ltalia è stata condannata ai sensi dell’articolo 3 che parla di ‘trattamenti inumani e degradanti’. Non è un divieto relativo che può essere bilanciato, è un divieto assoluto. Faccio un esempio: se domani scoppiasse la guerra qui, l’ltalia potrebbe non applicare alcune norme ma non può decidere di non applicare l’articolo 3. In base agli articoli 10 e 117 della Costituzione, il decreto potrebbe dunque addirittura essere incostituzionale” spiega, poiché non possono essere ignorati gli articoli della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. L’art. 10 della Costituzione recita infatti ‘L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali’. “Se le condizioni di accoglienza sono tali da comportare ‘trattamenti inumani e degradanti’, mettere i minori in questi centri è illegittimo ai sensi della Convenzione e quindi presenta rischio di incostituzionalità”, conclude. “Si potrebbe dire che la sentenza riguarda la situazione del 2017 e ora la situazione è cambiata, ma secondo i dati dei giorni scorsi anche ora nell’hotspot di Taranto ci sono oltre 180, quasi 200 minori chiusi lì che non possono uscire” dice ancora Belluccio. Nella sentenza si parla di vari punti relativi alla situazione dell’accoglienza a Taranto, “c’erano delle tensostruttura dove non c’era di fatto differenza tra i posti dove si dormiva e mangiava. C’era sovraffollamento, con minori tenuti insieme ad adulti – dice ancora Belluccio – ma oggi la situazione non sembra molto cambiata”. Asgi ha infatti lanciato un appello: “Supportati dalla decisione della Corte di Strasburgo si chiede alle Autorità competenti (Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, Tribunale per i Minorenni di Taranto, Prefettura e Questura locale, Garante nazionale e regionale per i diritti dei minori) di disporre l’immediato collocamento dei minori attualmente presenti presso l’hotspot nelle strutture per minori come previsto dalla normativa e di garantire il monitoraggio delle condizioni di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati nel rispetto degli standard di umanità e dignità volute dalla Costituzione e dalla Convenzione europea per i diritti umani”, spiega in una nota.
M5S: “Mostra illegalità decreto Cutro”
“La condanna della Corte europea per i diritti dell’uomo all’Italia per avere detenuto illegalmente Migranti minori non accompagnati è riferita al 2017 ma illustra chiaramente a cosa andrebbe incontro il nostro Paese con l’applicazione del cosiddetto decreto Cutro 2 proposto dal governo Meloni e in discussione in questi giorni in Parlamento. Un decreto che, come noi diciamo da settimane, è illegale e ora lo conferma anche la condanna della Cedu. La fattispecie prevista è infatti esattamente la stessa perché il nuovo decreto all’articolo 5 comma 1 lettera a prevede la possibilità di rinchiudere per 5 mesi i Migranti minori sedicenni e diciassettenni in centri destinati agli adulti, in aperto contrasto non solo con la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ratificata dall’Italia e con la Convenzione europea sui diritti dell’uomo, ma anche con il decreto Accoglienza del 2015 che esclude la detenzione del minore non accompagnato”. Lo dichiarano i parlamentari M5S delle commissioni Politiche Ue di Camera e Senato.
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