Si attendono inoltre i rilievi dei Ris sulla Fiat Punto, i risultati saranno utili a chiarire le modalità e la dinamica del delitto
È previsto per oggi l’interrogatorio di Filippo Turetta da parte del pm Andrea Petroni e dovrebbe tenersi nel carcere di Verona dove è recluso il giovane accusato di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin. La speranza è che Turetta possa decidere di collaborare dopo che durante l’interrogatorio di garanzia non ha risposto alle domande della gip Benedetta Vitolo ma ha deciso di rilasciare comunque delle dichiarazioni spontanee, nelle quali ha ammesso di aver ucciso Giulia e di volersi assumere le proprie responsabilità.
È prevista anche per stamattina alle 9, all’istituto di anatomia patologica di Padova, l’autopsia sul corpo di Giulia. L’esame medico verrà effettuato dal perito medico legale incaricato dalla procura di Venezia Guido Viel dell’equipe medica del professor Angelo Paolo Dei Tos, responsabile della UOC di Anatomia Patologica dell’ Università di Padova. Il dottor Viel ha effettuato anche l’autopsia dell’autista del bus precipitato dal cavalcavia a Mestre e sulle 21 vittime e sul cadavere di Albert Deda, il 24enne ucciso a coltellate da due connazionali a a Forcellini, in provincia di Gorizia.
All’esame autoptico parteciperanno anche i consulenti di parte della famiglia Cecchettin, Stefano D’Errico e Stefano Vanin, direttore di Medicina legale dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina. D’Errico si è occupato di recente del caso della morte di Liliana Resinovich. Mentre Vanin è uno dei più qualificati entomologi forensi d’Europa, docente di Zoologia all’università di Genova e ha collaborato alla soluzione dei più efferati casi di cronaca degli ultimi anni, da Yara Gambirasio a Melania Rea a Lucia Manca a Elisa Claps. Proprio in quella sede si stabilirà l’orario approssimativo della morte, la causa del decesso, se per dissanguamento o asfissia, e il numero delle coltellate che Turetta avrebbe inferto su Giulia.
L’esame servirà anche a stabilire se i segni sui polsi di Giulia Cecchettin siano compatibili con il nastro adesivo trovato nella Fiat Grande Punto, con cui Turetta avrebbe trasportato il corpo della giovane, fino al Lago di Barcis. Con l’esame autoptico si stabilirà anche se Filippo ha torturato Giulia prima di ucciderla. La procura di Venezia solo dopo l’autopsia sul corpo della studentessa potrebbe aggiungere l’aggravante della crudeltà nel capo d’accusa contestato, così come quella della premeditazione. Per Filippo Turetta ad oggi l’accusa contestata è quella di sequestro di persona e omicidio volontario aggravato.
C’è attesa inoltre per i rilievi dei Ris sulla Fiat Punto, i risultati saranno utili a chiarire le modalità e la dinamica del delitto. La Fiat Grande Punto di Filippo Turetta dovrebbe arrivare in Italia già da sabato. Mentre dopo la morte di Giulia e le polemiche riguardo il mancato invio di una pattuglia nel parcheggio di via Aldo Moro dove il testimone ha sentito urlare Giulia, ieri è stata resa nota una circolare del Comando generale dell’Arma dei Carabinieri che ribadisce punti e procedure operative già in uso, richiamando a una “ulteriore sensibilizzaione e ponderazione” di fronte alle richieste di intervento per “episodi di maltrattamenti, violenze e atti persecutori nei confronti di vittime vulnerabili”. Una valutazione che sia il più accurata possibile della richiesta di intervento senza sottovalutare nulla. Inoltre la circolare emessa dal comandante del Secondo reparto del Comando Generale dell’Arma, Arturo Guarino, diffusa a tutti i comandi regionali e provinciali, ai gruppi, alle compagnie, e alle stazioni, ribadisce di “istruire personale dipendente affinché ciascuna segnalazione determini sempre l’invio sul posto di una pattuglia per contattare il segnalante e acquisire elementi utili a delineare un primo quadro di situazione”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata