L'uomo avrebbe commesso il duplice femminicidio perché non accettava la fine della relazione con la 35enne

Nella notte tra il 12 e il 13 aprile scorsi ad Arezzo, in un appartamento di via Varchi, uccise a coltellate la moglie, la 35enne Sara Ruschi, e la suocera, Brunetta Ridolfi, che aveva 76 anni. Per questo duplice femminicidio questa mattina i giudici della corte d’assise del tribunale di Arezzo, dopo un’ora di camera di consiglio, hanno condannato all’ergastolo Jawad Hicham, 38 anni, nato in Marocco ma da oltre venti anni residente in Italia.

Accolte in pieno le richieste del pm Marco Dioni e delle parti civili. Riconosciuta dai giudici anche l’aggravante della convivenza, il legale del 38enne, l’avvocato Maria Fiorella Bennati, aveva sostenuto che non potesse essere contestata in quanto la moglie lo aveva lasciato. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo avrebbe commesso il duplice femminicidio perché non accettava la fine della relazione con la 35enne. La corte ha stabilito una provvisionale di 200 mila euro al figlio 17enne e 250 mila euro alla sorellina di due anni. L’imputato, presente in aula, è stato accompagnato al carcere di Prato dove è detenuto. 

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