La donna è stata messa agli arresti domiciliari in esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Palermo
I carabinieri del Ros hanno arrestato Martina Gentile, la figlia di Laura Bonafede, amante dell’ex super latitante Matteo Messina Denaro. La donna è stata messa agli arresti domiciliari in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Palermo su richiesta del procuratore aggiunto della direzione distrettuale Antimafia Paolo Guido e dai sostituti Piero Padova e Gianluca de Leo. Martina Gentile è stata indagata già nei mesi scorsi per favoreggiamento della latitanza del boss deceduto nel carcere di L’Aquila per un cancro. Una prima richiesta di arresto e stata rifiutata quando gli inquirenti hanno arrestato la madre. Ora le nuove risultanze investigative hanno convinto il giudice a firmare l’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti.
Consegnava i pizzini nel passeggino
Martina Gentile, la figlia dell’amante di Matteo Messina Denaro, Laura Bonafede, consegnava i pizzini al boss morto nei mesi scorsi nel supercarcere di L’Aquila nascondendoli nel passeggino del figlio di pochi anni. La donna secondo i magistrati della Dda di Palermo era la più fidata delle postine dell’ex primula rossa. Messina Denaro aveva una predilezione per la figlia della maestra d’asilo, la considerava come una figlia. Impronte digitali della Gentile sono state trovate nel covo del boss a Campobello di Mazara. Nei pizzini rinvenuti durante le perquisizioni sono stati trovati elementi che confermano il profondo legame fra i due.
Perquisizioni in studio ex assessore di Campobello di Mazara
È in corso a Campobello di Mazara la perquisizione, da parte dei carabinieri del Ros, dello studio dell’architetto Stefano Tramonte, ex assessore all’urbanistica di Campobello di Mazara. Secondo gli inquirenti Martina Gentile, arrestata oggi per favoreggiamento della latitanza di Matteo Messina Denaro, avrebbe consegnato i pizzini all’altra postina del boss Lorena Lancieri (considerata la vivandiera) nello studio del professionista. Entrambe infatti lavoravano per Tramonte, che è indagato a piede libero sempre per favoreggiamento, e nei mesi scorsi si è dimesso dal suo incarico di assessore.
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