Lo spiega a LaPresse il portavoce Davide Blei

“A due mesi dagli attentati del 7 ottobre la posizione della comunità ebraica milanese è molto ferma, ferma perché si è scatenato l’antisemitismo e l’antisemitismo non si può tollerare in un paese come l’Italia che fa parte dell’Europa e dell’Occidente”. Lo spiega a LaPresse il portavoce della comunità ebraica milanese, Davide Blei.

“Questo crescente avanzare dell’antisemitismo – continua – si può contrastare soltanto dal punto di vista culturale, facendo piazza pulita delle false credenze e dei falsi problemi. La comunità ebraica ha il dovere di spiegare che siamo italiani, nati in Italia, abbiamo lavorato e lavoriamo in Italia, abbiamo magari parenti in Israele ma siamo italiani, quindi vediamo le cose come le vedono gli italiani”.

“Gli attentati del 7 ottobre – prosegue ancora Blei – hanno dimostrato che la ferocia non ha fine, una ferocia peggiore di quella animalesca perché sono state fatte delle cose che nessun animale farebbe mai. La comunità ebraica milanese è certamente d’accordo che Israele si sieda ad un tavolo per i negoziati, ma ovviamente il terrorismo va spazzato via fino in fondo. Non possiamo fare confusione, i palestinesi hanno subito questo terrorismo, dovrebbero riconoscere Israele, sedersi anche loro al tavolo e avrebbero il loro Stato. Quello che certamente Israele vuole fare è riportare a casa tutti gli ostaggi, che non dimenticheranno mai come sono stati trattati, come sono stati uccisi gli altri perché è stata una cosa che ha spaventato il mondo di ogni religione e ogni natura”.

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