Nei primi dieci mesi del 2023 denunciati anche 163 casi di revenge porn in rete
Nel 2022 sono state 347 le donne che hanno denunciato perché vittime di minacce online. Lo riporta il dossier della Polizia di Stato “Free and s@fe online – La lotta alla violenza di genere in rete”. Nei primi dieci mesi del 2023, le denunce sono state già 371, si tratta di un preoccupante incremento pari al +24%.”Le minacce – si legge nel report – sono spesso un primo passo per avviare una vera e propria persecuzione online”. Nel 2023, gli strumenti online più utilizzati per minacciare le donne sono i social network (50%), e le app di messaggistica (31%), attuali medium irrinunciabili delle comunicazioni con gli altri. “Avvicinarsi a strumenti per comunicare con la paura di subire attacchi verbali – si legge nel dossier – costituisce già un forte elemento di limitazione della libertà personale“.
Violenza donne: Polizia Postale in un anno ha gestito 826 casi online
I dati rilevati a livello nazionale nei primi dieci mesi del 2023 non sono rassicuranti: sono 826 i casi di violenza di genere online contro le donne gestiti dalla Polizia Postale, condotte cibernetiche con cui in molti casi persone vicine alla cerchia di fiducia della donna cercano di invadere, contaminare e minacciare il suo mondo, controllandone ogni singolo aspetto. “E’ imponendo controllo psicologico, come nello stalking e nelle molestie sui social network, che si realizzano aggressioni che, pur non toccando fisicamente le vittime ne travolgono la vita, cancellando ogni concreta traccia di serenità. E quando invece è la vita intima ad essere oggetto di manipolazioni e minacce, come nel revenge porn e nella sextortion, è proprio in quel momento che si compie l’aggressione concreta al senso di libertà e sicurezza delle donne contro il quale vogliamo fortemente agire oggi e sempre”, si legge nel dossier.
In primi 10 mesi 2023, 87 casi di persecuzione in rete
Nel 2022 sono state 101 le donne vittime di stalking online e, nei primi dieci mesi di quest’anno, sono stati già registrati 87 casi, eguagliando il numero complessivo di denunce raccolte nell’analogo periodo dello scorso anno. “La maggioranza delle persecuzioni in rete che colpiscono le donne sono messe in atto da persone che, non solo si conoscono nella vita reale, ma magari hanno condiviso percorsi di vita comune – si legge nel dossier -: ex- coniugi, compagni di vita, colleghi di lavoro che, soprattutto attraverso i socialnetwork, prolungano la forza lesiva della loro aggressione, usando la rete per insultare, diffamare o diffondere contenuti privati”.
Revenge porn online, in 10 mesi 2023 denunciati 163 casi
“Quello che talvolta nasce come un gioco sessuale consensuale tra adulti, può diventare lo strumento di una vendetta subdola e violenta che travolge la vita della vittima, distruggendone l’immagine pubblica, riaffermando con violenza la potenza dell’altro. E’ il caso del revenge porn, un fenomeno che aggredisce soprattutto le donne e per il quale risulta sempre complesso chiedere aiuto perché ci si sente responsabili di un errore di valutazione sulle intenzioni dell’altro, sulla genuinità dei suoi sentimenti”, si sottolinea inoltre nel dossier. Sono stati 191 i casi arrivati all’attenzione della Polizia Postale nel 2022. Quest’anno, al 31 ottobre 2023, i casi denunciati da donne per diffusione illecita di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, sono 163, con un andamento in linea con quello registrato nell’analogo periodo del 2022.
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