In aula il racconto della presunta vittima, in lacrime
Tre brevi frammenti video delle presunte violenze sessuali e alcuni degli imputati sono al centro della discussione nel processo in corso a Tempio Pausania per il reato di violenza sessuale di gruppo, a carico di Ciro Grillo (figlio di Beppe, fondatore del M5S) e tre suoi amici genovesi: Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. La presunta vittima ha avuto anche oggi momenti di difficoltà, in cui ha pianto interrompendo il racconto dei momenti della presunta violenza e antecedenti e successivi al fatto. Poi ci sono foto, video, storie estrapolate dai profili social e poi ancora le chat e le conversazioni telefoniche: tutta l’enorme mole di materiale sarà esaminato dai legali dei giovani, compresi alcuni video realizzati con i cellulari dei ragazzi che mostrerebbero momenti intimi in cui sarebbe coinvolta la presunta vittima e che al momento non sono ancora stati esaminati direttamente in aula, durante l’interrogatorio in corso alla principale accusatrice dei quattro giovani e vittima della presunta violenza, la ragazza italo-norvegese di nome (di fantasia) Silvia, che sta proseguendo nel suo racconto iniziato lo scorso 7 novembre e continuato il giorno successivo. La giovane studentessa, che all’epoca dei fatti, risalenti alla notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 a Porto Cervo, aveva 19 anni, sta rispondendo alle domande dell’avvocata Antonella Cuccureddu, che difende Corsiglia. L’avvocata di parte civile Giulia Bongiorno, al termine delle scorse due udienze, aveva attaccato le domande poste alla teste, turbata dal ricordo di quei momenti e dal fatto di sentirsi lei accusata.
Uno scontro reso ancora più aspro dalle polemiche sollevate in televisione, durante la trasmissione di Fabio Fazio ‘Che tempo che fa’, da Beppe Grillo, padre del principale imputato, che aveva attaccato l’avvocata Bongiorno. L’udienza è ripresa dal racconto della serata del 16 luglio 2019, quando la giovane in compagnia di un’amica – anch’essa presunta vittima di violenza per alcune foto a sfondo sessuale scattate dai ragazzi mentre lei dormiva su un divano – e del gruppo di genovesi aveva trascorso la giornata nei locali della Costa Smeralda e poi al Billionaire, per concludere la serata nella villetta a Porto Cervo, di proprietà della famiglia Grillo.
L’udienza è stata segnata da un problema tecnico con il sistema video, che ha costretto alla sospensione per oltre un’ora.
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