L'avvocata Antonella Cuccureddu replica alle affermazioni del legale di parte civile Dario Romano: "La pressione che stiamo subendo tutti è intollerabile"

Non mi faccio intimidire, continuerò a fare domande sui fatti, che ovviamente riguardano un processo per violenza sessuale e non un furto di borsette, ma esclusivamente sui fatti. Lo chiarirò col tribunale facendo presente cosa sta succedendo in questo processo, la pressione che stiamo subendo tutti è intollerabile, perché sono state stigmatizzate domande sul fatto e non sui sentimenti e le emozioni, nè sulla vita pregressa della ragazza”. Lo ha spiegato prima dell’udienza di oggi a Tempio Pausania dall’avvocata Antonella Cuccureddu, legale del pool della difesa e di Francesco Corsiglia, replicando alle affermazioni del legale di parte civile Dario Romano, che ha parlato di “domande da Medioevo” in merito all’esame di ieri della principale accusatrice di Ciro Grillo (figlio di Beppe, comico e fondatore di M5S) e dei tre suoi amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, accusati di violenza sessuale di gruppo nel processo che si sta svolgendo a porte chiuse nel tribunale di Tempio Pausania.

Tutte le domande fatte ieri sono state vagliate e ammesse da un tribunale del 2023, che segue il sistema accusatorio che prevede il controesame, che riguarda non i pianti e i sentimenti della vittima ma solo i fatti – ha proseguito la Cuccureddu -. Mi intimidiscono scrivendo che ho fatto domande che non erano ammissibili o preistoriche o medievali riportando quello detto dalla parte civile, ho ricevuto centinaia di messaggi di solidarietà e supporto. Mi chiedono però domande su come sono stati tolti i pantaloni, avete stigmatizzato gli elementi di fatto: non si può fare una violenza se non vengono tolti i pantaloni”. Infine l’avvocata Cuccureddu ha ribattuto alle accuse mosse nei suoi confronti dall’avvocata Ilaria Boiano, dell’associazione “Differenza donna“, che difende e sostiene le vittime di violenza, che aveva attaccato l’interrogatorio con la “mancata reazione durante il rapporto orale”. La risposta della Cuccureddu è stata secca: “Credo che non conosca il codoce“. 

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