L'uomo, che soffre di disturbi psichiatrici, ha risposto solo alle domande di rito
Guido Pozzolini Gobbi Rancilio, indagato per l’omicidio volontario aggravato della madre, l’immobiliarista 73enne Fiorenza Rancilio, non ha risposto alle domande del gip di Milano, Giulio Fanales, durante l’interrogatorio di convalida del fermo che si è tenuto questa mattina al Policlinico di Milano. Il 36enne, assistito dall’avvocato Francesco Isolabella, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo, che soffre di disturbi psichiatrici, ha risposto solo alle domande di rito ed è stato in grado di comprendere gli avvisi del gip che è rientrato da pochi minuti al Palazzo di Giustizia.
Potrebbe depositare in giornata o entro domenica mattina la convalida del fermo, eseguito dai carabinieri della Compagnia di Milano Duomo e decidere sulla richiesta di custodia cautelare in carcere della pm Ilaria Perinu. La vittima è stata trovata nella sua abitazione senza vita mercoledì in via Crocefisso a Milano con una profonda ferita alla testa causata probabilmente da un manubrio da palestra. Quando soccorritori e investigatori sono giunti sul posto, il figlio si trovava ancora nell’abitazione sita nel cuore della città, con la porta chiusa dall’interno, in stato di semi-incoscienza e imbottito di psicofarmaci. Ha dato “risposte insensate”, “farfugliando parole incomprensibili”, è stato messo a verbale dai testimoni, e trasferito al Policlinico di Milano piantonato dalle forze dell’ordine. La Procura di Milano disporrà una perizia psichiatrica ma per il momento ha escluso “elementi” che possano far emergere l’incapacità di intendere e di volere e quindi la non imputabilità del 36enne.
Guido Pozzolini Gobbi Rancilio “non è in grado di comprendere l’accaduto, nemmeno a distanza di giorni”. Lo afferma l’avvocato Francesco Isolabella che difende il 36enne, spiegando perché l’uomo si sia avvalso della facoltà di non rispondere oggi durante l’interrogatorio di convalida del fermo. La vittima, 73 anni, riteneva il figlio “la sua luce”, aggiunge l’avvocato Isolabella, e avrebbe avuto fra le prime preoccupazioni della vita il destino dell’uomo dopo la propria scomparsa, date le condizioni di salute. Tra 2014 e 2023 il 36enne è stato ricoverato tre volte per periodi di settimane o mesi in reparti di psichiatria e dipartimenti di salute mentale. Da marzo era in cura in una Comunità Riabilitativa Alta Assistenza del sud di Milano.
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