Lo comunica l'Istat. Il 35,7% è nel Nord-Ovest, tra le Regioni in testa la Lombardia
Le 2.813 unioni civili tra coppie dello stesso sesso costituite presso gli Uffici di Stato Civile dei Comuni italiani nel 2022 mostrano un apprezzabile aumento rispetto all’anno precedente (+31,0%) e un sostanziale incremento anche rispetto al 2019 (+22,5%). Considerando i dati provvisori dei primi otto mesi del 2023 la tendenza all’aumento appare confermata se confrontata con i dati dello stesso periodo del 2022 (circa il 10% in più). È quanto emerge dal report su matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi dell’Istat per l’anno 2022.
Il 35,7% delle unioni civili è nel Nord-ovest, seguito dal Centro (26,3%). Tra le regioni, in testa si posiziona la Lombardia con il 22,8%; seguono il Lazio (13,7%) e l’Emilia-Romagna (9,9%). Considerando i tassi per 100mila residenti, a livello nazionale il valore è di 4,8 mentre nel Mezzogiorno è all’incirca la metà. La Liguria si colloca al primo posto tra le regioni (7,6 per 100mila) seguita dalla Toscana (7,1) e dal Lazio (6,8).
Emerge con evidenza il ruolo attrattivo dei grandi comuni: più di un quarto delle unioni si sono costituite nel complesso dei 12 grandi comuni. In testa si trova il comune di Roma (con l’8,6%), seguito da quello di Milano (5,9%).Si conferma anche nel 2022 la prevalenza di unioni tra uomini (1.594 unioni, il 56,7% del totale), stabili rispetto all’anno precedente (57,0%). La ripartizione con la più alta incidenza delle unioni tra uomini è il Nord-ovest (57,9%) mentre quella con la quota più bassa è il Sud (51,4%). Le unioni civili con almeno un partner straniero sono il 17,3%; nel Centro si attestano al 20,5% mentre nel Mezzogiorno sono il 15% circa.
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