Il Fentanyl, analgesico oppioide sintetico almeno 80 volte superiore alla morfina, è 'comparso' nel mercato italiano con un primo sequestro nel 2018
Alta l’allerta per il Fentanyl e i fentanili in Italia e in Europa. Lo dimostrano i dati forniti da LaPresse alla DCSA, Direzione centrale dei servizi antidroga, che raccontano i sequestri degli ultimi 6 anni di questa sostanza. Il Fentanyl, analgesico oppioide sintetico almeno 80 volte superiore alla morfina, è ‘comparso’ nel mercato italiano con un primo sequestro nel 2018, poi nel 2019 ce ne sono stati cinque, per un totale di 122 grammi. Altri due sequestri sono avvenuti nel 2020 a Gorizia e Milano, due nel 2021 a Roma e Caorle, due nel 2022 a Roma e Varese e due nel 2023 a Bari e Ospedaletti.
Ogni sequestro ha visto questa sostanza confezionata in modi differenti: se negli Usa l’allarme è attivo da anni, visto anche l’elevato numero di decessi, in Europa e in Italia si tratta di un fenomeno relativamente nuovo. Generalmente, compare in forma di polveri bianche granulari o cristalline, ma nelle composizioni farmaceutiche il Fentanyl compare anche come soluzione di Fentanyl citrato a uso iniettivo.
Il Fentanyl può inoltre presentarsi in formato illegale come polvere impalpabile di colore giallo, chiamata in gergo ‘Persiano Bianco’ (contenente 3-metilfentanyl), e a volte come ‘trip di carta’ (sottili pezzi di cartoncino impregnati di Fentanyl). Secondo quanto riporta la DCSA, negli esseri umani sono sufficienti 2 mg di Fentanyl per essere letali.
Come analizzare il fenomeno del Fentanyl
“I numeri dei sequestri sono piuttosto esigui ma i fenomeni vanno inquadrati. Se parliamo di Fentanyl non possiamo dire che non ci sia un’allerta alta. Anche se i numeri dei sequestri sono poca cosa, l’attenzione è però alta perché tutti gli alert che arrivano soprattutto dagli Usa ci portano a dire che bisogna tenere alta la guardia” dice a LaPresse il tenente colonnello Salvatore Leotta della DCSA. “Prova ne è la recente indagine di Piacenza: lì non ci sono stati sequestri perché il sistema che era stato studiato dall’organizzazione faceva sì che la persona coinvolta fosse sostanzialmente un broker, faceva da tramite da/a, senza che la droga poggiasse il piede sul nostro territorio nazionale”.
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