Cronaca

Alfredo Cospito, tribunale dice no a sequestro lettera da anarchico: “Innocua”

Alfredo Cospito può ricevere la lettera “scritta in inglese” da un anarchico straniero e il “disegno a penna” che raffigura una serie di “persone intente a parlare tra loro” come nel film ‘La Comune di Parigi 1871’ che gli era stata trattenuta dal Direttore del Carcere di Sassari-Bancali perché “non è escludibile che il tutto potrebbe celare un messaggio criptico comprensibile ai soli corrispondenti” e che Cospito potrebbe “già dal nome del mittente, capire il messaggio che quest’ultimo vorrebbe inoltrare”.

Il Tribunale di Torino – quarta sezione penale – ha accolto il ricorso presentato dai legali del 56enne detenuto al 41-bis, avvocati Maria Teresa Pintus e Andrea Stocco, contro il decreto della Corte d’assise d’appello di Torino che il 23 ottobre aveva disposto il ‘sequestro’ della lettera “in quanto priva di mittente” e confermato la decisione del carcere di Sassari. Per i giudici del collegio Cafiero-Giorgio-Barillà in realtà il mittente sarebbe un uomo residente in Belgio e dalla “lettura”, anche prendendo atto che l’autore dei messaggi “appartiene ad ambienti anarchici”, non ci sarebbero elementi per sostenere che la “missiva” e il “disegno” siano “solo apparentemente innocui” e quindi pericolosi. “Traspare – scrivono i giudici – che quest’ultimo si limita a informarsi sulle condizioni di salute di Cospito, augurandosi che siano buone” e “deprecare che sia stato sottoposto al regime detentivo del 41 bis” manifestando “solidarietà per lo sciopero della fame” intrapreso nei mesi precedenti. Né lo scritto né il disegno contengono “messaggi criptici” in grado di “pregiudicare le indagini” o “incentivare la commissione di reati” e “mettere a repentaglio la sicurezza o l’ordine dell’istituto penitenziario”. Per queste ragioni il Tribunale ha disposto la “consegna della missiva fronte/retro”.