La 39enne Cristina Scozia fu travolta il 20 aprile 2023 in Porta Vittoria. Il mezzo non avrebbe visto la donna a causa del cosiddetto 'angolo cieco'
La Procura di Milano sta indagando su come sono state progettate, approvate e realizzate alcune piste ciclabili della città, realizzate dal 2020 in poi senza cordolo di protezione laterale ma solo dipinte a terra, nell’ambito dell’inchiesta per omicidio stradale sulla morte di Cristina Scozia. La 39enne venne travolta in bicicletta e uccisa da una betoniera lungo la ciclabile di via Francesco Sforza all’angolo con corso di Porta Vittoria e la Biblioteca Sormani il 20 aprile del 2023. Il mezzo non avrebbe visto la donna in bicicletta a causa del cosiddetto ‘angolo cieco’.
Nell’ambito dell’indagine, condotta dall’aggiunta Tiziana Siciliano e il pm Mauro Clerici, ieri sono stati notificati dalla Polizia locale tre verbali di identificazione e invito a eleggere domicilio nei confronti dell’assessore alla Sicurezza di Milano, Marco Granelli (nel 2020 assessore alla Mobilità della prima giunta Sala), e due dirigenti di Palazzo Marino della Direzione mobilità. Nessuno di loro – al contrario di quanto si era diffuso in un primo momento – risulta per ora indagato per una qualche ipotesi di reato, anche se la notifica potrebbe anticipare un’iscrizione sul registro degli indagati. La Procura ha già disposto nei mesi scorsi una consulenza tecnica sulla pista ciclabile di via Sforza per verificare se esistano irregolarità od omissioni nella realizzazione delle ‘vie’ per i ciclisti che sono disegnate/dipinte sull’asfalto ma senza una reale forma di protezione laterale (cordoli, rialzi) e che, soprattutto agli incroci con possibilità di svolta, sono state il luogo di numerosi incidenti stradali, anche fatali, nell’ultimo anno.
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