Oscurati 2.739 siti per pedopornografia

L’utilizzo delle piattaforme di comunicazione online, social network e di applicazioni di messaggistica istantanea, rappresentano ormai il principale canale di comunicazione per la diffusione di contenuti propagandistici di varia natura ed origine, il cui continuo e vertiginoso incremento rappresenta un segnale di allarme da non sottovalutare tanto da portare a un incremento dei siti monitorati da parte della polizia postale, passati a 178.756 nel 2023 dai 170.908 dello scorso. È quanto emerge dal report della polizia postale in merito alle attività del 2023. In totale sono stati trattati 236 casi contro i 1.193 dell’anno prima e sono stati oscurati 2.670 siti (321 lo scorso anno). 

Pedopornografia, Polizia postale: “Nel 2023 oscurati 2.739 siti”

Attività costante della Polizia postale nel contrasto alla pedopornografia con il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online che si conferma il punto di riferimento: nel 2023 sono stati infatti visionati e analizzati 28.265 spazi web, di cui 2.739 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici. È quanto emerge dal report di fine anno della Polizia postale dell’attività del 2023. Altrettanto importante è il lavoro di contrasto effettuato dal Centro e dalle articolazioni territoriali della Specialità che ha permesso, nel 2023, di deferire 1.224 soggetti.

Pedopornografia, lieve calo adescamento online di minori

Nel 2023 è stato rilevato un lieve calo dei casi di adescamento online, confermando però in larga parte il coinvolgimento di minori di età compresa tra i 10 e i 13 anni. Infatti, la fascia dei preadolescenti è quella che maggiormente ha avuto interazioni sessuali tecno-mediate, 206 rispetto ai 351 casi totali. Secondo il rapporto, persiste il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che sta diventando più consistente in seguito all’avvicinamento precoce agli strumenti informatici dei bambini più piccoli.

I minori sotto i 9 anni di età, adescati in rete nel periodo di riferimento sono stati 31, pari al 9% dei casi trattati dalla Polizia Postale. Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni a rischio, a riprova ulteriore del fatto – scrive la polizia – che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età. 

Cyberbullismo, Polizia postale: “Nel 2023 284 casi, aumenta sextortion tra minori”

Casi di cyberbullismo in diminuzione nel 2023 ma aumento della cosiddetta sextortion (il ricatto tramite filmati o foto a contenuto sessuale) tra i minori, prosegue il report della Polizia postale. In dettaglio nel 2023 sono stati trattati 284 casi di cyberbullismo: flessione anche nel numero dei minori segnalati all’Autorità Giudiziaria, 104 rispetto ai 127 dello scorso anno. Di contro, si è invece registrato un incremento dei casi di sextortion a danno di minori, passando dai 130 casi del 2022 ai 136 registrati nel 2023.

Il fenomeno, che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo, spesso fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone. Questo reato – sottolinea la Polizia postale – sta coinvolgendo sempre più spesso vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati, quali la vergogna e la frustrazione che si ingenera per la difficoltà nel gestire la diffusione di immagini intime magari legate ad una precoce sessualità. La maggior parte dei casi riguarda minori di età compresa tra i 14 e i 17 anni, prevalentemente maschi.

Cybersicurezza, Polizia postale: “Nel 2023 rilevati 11.930 attacchi”

Calano i cyberattacchi registrati in Italia dove l’attenzione rimane sempre altissima a causa degli attacchi giunti da hacker filorussi nel contesto della guerra tra Ucraina e Russia a cui si aggiungono quelli legati al conflitto tra Israele e Hamas, prosegue il rapporto. Nell’anno in corso sono stati infatti rilevati 11.930 attacchi contro i 12.825 del 2022 per una diminuzione del 7%: in calo anche le persone indagate, 220 contro le 332 dello scorso anno (-34%), e gli alert diramati, 75.956 contro i 112.271 del 2022 (-32%). In aumento invece le richieste di cooperazione nell’ambito della cybersicurezza, passate da 75 del 2022 a 79 nel 2023 (+5%).

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