La pistola da cui sarebbe partito il colpo è stata sequestrata. Pd: "Chiediamo a Rai di informare, fatto enorme"
Lesioni personali aggravate dall’uso delle armi. E’ l’ipotesi di reato, con cui la procura di Biella, ha aperto un fascicolo d’inchiesta dopo il ferimento avvenuto durante il veglione di Capodanno nei locali della Pro loco a Rosazza in provincia di Biella. L’atto, secondo quanto apprende LaPresse, sarebbe necessario per effettuare gli opportuni accertamenti balistici sulla pistola sequestrata. Pozzolo è indagato ai sensi dell’articolo che punisce chi cagioni lesioni, anche dolose, in questo caso aggravate in base all’articolo 585 cpp, che prescrive la punibilità d’ufficio anche in assenza di querela.
Procura Biella avvia procedimento revoca porto d’armi
La prefettura di Biella ha avviato il procedimento di revoca del porto d’armi per difesa personale, rilasciato al deputato FdI Emanuele Pozzolo, dalla cui arma, una pistola tipo Derringer, legittimamente detenuta. Secondo quanto apprende l’agenzia LaPresse, l’ufficio Territoriale del Governo di Biella, non appena ricevuti gli atti dai carabinieri che sono intervenuti, notificherà al deputato Emanuele Pozzolo, oltre all’avvio di procedimento per la revoca del titolo autorizzativo a detenere armi e a girare armato per legittima difesa, anche il divieto di detenzione armi.
Test polvere sparo eseguito 6 ore dopo i fatti
Alle ore 7.25 del primo gennaio, circa sei ore dopo i fatti, sul deputato di FdI Emanuele Pozzolo è stato eseguito il prelievo di eventuali residui di polvere da sparo. È quanto si legge nel verbale dei Carabinieri del nucleo investigativo di Biella visionato da LaPresse. Il prelievo è stato effettuato sulla mano destra e sinistra, sul giubbotto, sul pile e sui jeans indossati da Pozzolo. I campioni prelevati per il cosiddetto ‘Stub’ verranno inviati al Ris di Parma per gli esami. A quanto si apprende, anche la pistola sequestrata verrà inviata allo stesso Ris per le prove di sparo e il confronto con il bossolo repertato.
Il prelievo sulle mani e sui vestiti di Pozzolo – si legge nel verbale dei Carabinieri – è stato effettuato nei locali del circolo privato di Rosazza (in provincia di Biella) dove si è svolta la festa di Capodanno, “per evitare il pericolo di dispersione, alterazione o modificazione delle tracce utili alle indagini”. Secondo quanto apprende l’agenzia LaPresse, in un primo momento Pozzolo si sarebbe rifiutato di sottoporsi all’accertamento irripetibile dello stub, per poi sottoporvisiin seguito. Dagli atti, di cui LaPresse ha preso visione, tutti gli accertamenti sono terminati alle ore 10,15, orario in cui è stato chiuso il verbale redatto ai sensi dell’ art. 13 del D.L.vo 18.8.2000, n. 274.
Caso Pozzolo, perito balistica: “Dopo 6 ore residui sparo ancora individuabili”
“I residui dello sparo, sono particelle metalliche, simili alla sabbia e dopo sei ore, se il soggetto su cui viene praticato lo stub, non ha effettuato manovre particolari, come lavaggi o l’aspirazione dei residui sui tessuti degli abiti che indozzava al momento dello sparo, sono ancora presenti e individuabili“. Così la perita balistica forense, Raffaella Sorropago, intervistata dall’agenzia LaPresse, sulla vicenda relativa al ferimento del genero di uno degli agenti di scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, avvenuto a Rosazza la notte di Capodanno. La pistola da cui sarebbe partito il colpo era regolarmente detenuta dal deputato di FdI Emanuele Pozzolo, titolare di porto d’armi per difesa.
“Il tipo di tessuto, in questo caso il pile, – spiega ancora la dottoressa Sorropago – ha un alto potere di trattenere qualsiasi residuo di sparo, trattandosi di un tessuto spugnoso e inoltre se il soggetto che ha sparato non si è mai mosso, ed è stato tenuto sotto osservazione sulla scena del crimine, i residui non possono essere eliminati. Per avere l’esito degli esami si deve attendere il procedimento di metallizzazione, che necessita di qualche giorno”.
Caso Pozzolo: sorella Delmastro: “E’ un fatto incredibile, sono basita”
“Sono basita, senza parole, per me è un fatto assolutamente incredibile. Non potevo minimamente immaginare una cosa del genere”. Lo ha detto a Sky Tg24 Francesca Delmastro, sindaca di Rosazza (Biella) e sorella dell’esponente del Governo e parlamentare di FdI Andrea Delmastro, in merito all’episodio accaduto durante la cena di Capodanno organizzata dalla pro loco del paese durante la quale è stato colpito a una gamba, da un proiettile partito dalla pistola del deputato Emanuele Pozzolo di FdI, il genero di un agente di scorta del sottosegretario alla Giustizia. “Sono andata via prima e non so nulla di cosa sia accaduto – ha spiegato ancora ai microfoni del canale all news Francesca Delmastro – Che mio fratello non fosse presente mi è stato riferito da lui stesso perché io ero già andata via, mi ha detto che stava caricando la macchina. Quello che posso dire – ha spiegato ancora – è che io per prima aveva iniziato a portare via i bicchieri, la festa era finita e si stava rassettando il locale in vista delle pulizie un po’ più grosse che avremmo fatto successivamente. La festa era finita e stavamo andando via, Andrea mi ha detto che al momento del fatto stava caricando la macchina”.
Pd: “Chiediamo a Rai di informare, fatto enorme”
“Le notizie sulla sparatoria di fine anno che ha coinvolto i due esponenti di Fdi, il sottosegretario Delmastro e il deputato Pozzolo, sono sempre più drammatiche. Chiediamo a TG e GR Rai, a TeleMeloni, di informare l’opinione pubblica. E’ un fatto enorme che un deputato della Repubblica si rifiuti di sottoporsi al test sulla polvere da sparo. Non siamo in Sud America. Abbiamo il diritto di sapere tutto su questa storia tutta politica. Aspettiamo che l’informazione televisiva e radiofonica pubblica e privata rispettino la libertà di informare”. Così Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Pd.
Patuanelli (M5s): “Arrogante avvalersi di immunità parlamentare”
“Ci eravamo accorti che il Governo e la maggioranza vivono in un mondo parallelo, mai avremmo immaginato fosse il far west. Rifiutarsi di fare il test sulla polvere da sparo avvalendosi dell’immunità parlamentare è l’unico modo per auto dichiararsi colpevole. Ma è anche il modo migliore di dimostrare tutta l’arroganza e l’ignavia di questi assurdi personaggi che, speriamo il prima possibile, finiranno nel dimenticatoio”. Così in una nota il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli.
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