Medicina, slittano a marzo test di ingresso

Cambia anche la struttura dell'esame: le domande verranno pescate da una banca dati aperta. Il legale dei ricorrenti: "Così si rischia nuovo pasticcio"

Slittano i test di ingresso alla facoltà di medicina: non ci saranno le prove a febbraio, ma con ogni probabilità il primo appuntamento per gli aspiranti camici bianchi sarà nel mese di marzo. Secondo quanto confermato a LaPresse da fonti ministeriali, la seconda data per i test di ingresso sarà invece tra aprile e maggio. I test si svolgeranno con modalità diverse rispetto ai Tolc finora somministrati ai candidati.

Domande test ingresso da banca dati aperta

Cambia la struttura dei test di ingresso alla facoltà di Medicina. Secondo quanto apprende LaPresse da fonti ministeriali, le domande che saranno sottoposte ai candidati saranno ‘prescate’ da una banca dati aperta. Una procedura alla quale il Cisia, Consorzio interuniversitario dei sistemi integrati per l’accesso, sta lavorando alacremente.

Legale ricorrenti: “Con banca dati aperta si preannuncia nuovo pasticcio”

“Con la banca dati aperta per i test di ingresso a medicina si preannuncia un nuovo pasticcio“. Lo dice a LaPresse Francesco Leone, avvocato dello studio legale Leone-Fell che solo nel 2023 ha rappresentato 3.500 ricorrenti contro i Tolc di medicina. “Ministero e Cisia si sono resi conto che il sistema dei Tolc non funziona e che presta il fianco a irregolarità procedurali – afferma – Ma anche in questo caso si lascia spazio a imbrogli”.

Il rischio è che venga premiata la memoria dei candidati più che la loro reale inclinazione. “La legge prevede che le domande debbano ‘saggiare’ l’attitudine dei candidati a studiare certe materie – spiega – Con una banca dati aperta, quale attitudine si testa se non quella mnemonica? Il rischio è che i candidati ricorderanno chi ha inventato la Viennetta, ma non ciò che serve per studiare medicina”, aggiunge Leone. Fermo restando che “nessuno vorrebbe più avere i test di ingresso, ma davvero nel 2024, non si pensi che la tecnologia offre una soluzione anche a questo? Un telefonino nascosto, uno smartwatch possono essere utilizzati per scaricare la banca dati delle domande e cercare le risposte”, sottolinea il legale.