Omar Edgar Nedelkov dovrà rispondere di duplice femminicidio e vilipendio di cadavere. L'autopsia conferma lesioni plurime

Omar Edgar Nedelkov 24enne romeno, bracciante agricolo con precedenti per furti, violenze e incendio doloso, è l’uomo fermato per il duplice omicidio avvenuto ieri a Naro, in provincia di Agrigento dove sono state uccise due donne a distanza di mezzora. Si tratta dei primi due femminicidi del 2024 in Sicilia. L’uomo è stato fermato con l’accusa di duplice femminicidio e vilipendio di cadavere. 

Le vittime: Maria Russ e Delia Zarniscu

Le vittime sono Maria Russ, 54 anni, e Delia Zarniscu, di 58 anni. Entrambe sono di nazionalità rumena e vivevano da anni nel paese al centro della Sicilia. Maria è stata bruciata dal suo omicida dopo essere stata picchiata, mentre Delia, uccisa in un secondo momento, è stata massacrata con colpi alla testa al corpo inferti con oggetti di grandi dimensioni. 

La ricostruzione degli eventi

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Nadelkov ha trascorso la serata a casa di Delia insieme ad un suo amico. Qui, dopo una cena in cui si è parlato anche di Maria Russ, l’uomo prova ad aggredire sessualmente la donna che riesce a respingerlo e cacciare fuori di casa. Sono quasi le tre del mattino quando Nadelkov e l’amico vengono ripresi dalle telecamere del quartiere fino ad arrivare a casa di Maria. Il 24enne entra mentre l’amico se ne va. In quella casa l’uomo resta 40 minuti, il tempo necessario, secondo gli inquirenti ad uccidere Maria e dare fuoco al suo cadavere. 

Subito dopo l’uomo torna a casa di Delia Zarniscu dove sfonda la porta e l’aggredisce colpendola con diversi oggetti fino a lasciarla in una pozza di sangue. Chi ha visto la scena parla di immagini agghiaccianti. “Ferocia inaudita”, confermano gli inquirenti. A dare l’allarme, oltre ai vicini di Delia che hanno visto uscire le fiamme dalla sua abitazione, è stato l’amico di Nadelkov: un ventenne di nazionalità rumena, incensurato e con un lavoro stabile. E’ proprio lui, dopo che Nadelkov lo chiama e vede con i propri occhi l’orrore che ha commesso, a denunciare il tutto ai carabinieri. 

La figlia di Maria Russ

 Scene di orrore e disperazione anche davanti all’abitazione di Maria Russ, la donna trovata carbonizzata: la figlia è stata allontanata dal luogo del delitto. Tutta l’area è stata isolata e interdetta alla circolazione per consentire i rilievi dei carabinieri del Ris arrivati da Messina. “Mio marito mi ha detto che mia madre era stata uccisa – dice la figlia Marcela Russ – Io non sono riuscita ad entrare, ho visto dalla finestra mia madre carbonizzata e mi sono sentita male. Non aveva litigato con nessuno, neanche sapevo che conoscesse l’altra donna uccisa”.

Il sindaco di Naro Maria Grazia Brandara conferma l’ambiente difficile in cui sopravvivevano le due vittime. “Erano un po’ sopra le righe, non le conoscevo personalmente, ma questo è quello che si dice in paese – dice – I romeni sono tutti molto integrati con i naresi. Questo paese è la città dell’accoglienza, sono tantissime le comunità presenti a Naro, compresi minori extracomunitari non accompagnati”.

Autopsia conferma lesioni plurime

Sabato è stata eseguita l’autopsia sui corpi delle due donne. L’esame, disposto dal procuratore Salvatore Vella, ha confermato l’ipotesi delle lesioni plurime sul corpo di entrambe le vittime e i ripetuti colpi.

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