Francesco Passalacqua, 55 anni, era in libertà vigilata dopo la condanna all'ergastolo per aver ucciso tre tra agricoltori e pastori negli anni '90 in Calabria

Nel 1997 terrorizzò l’Alto Tirreno cosentino, in Calabria, uccidendo tre persone. Condannato all’ergastolo per i delitti, è però finito in libertà vigilata. E lunedì è stato nuovamente fermato per tentato omicidio, a Tolè, frazione di Vergato (Bologna). È la storia di Francesco Passalacqua, 55 anni, già conosciuto come il ‘serial killer della Riviera dei cedri’

Gli omicidi negli anni ’90

I tre omicidi per cui Passalacqua, originario di Scalea, ha riempito le pagine di cronaca negli anni ’90, furono commessi tra Santa Maria del Cedro e Verbicaro. Le vittime furono Salvatore Belmonte (59 anni, venne trovato morto con il collo schiacciato da un piede a Santa Maria del Cedro), Vito Michele Resia (72 anni, ucciso da tre colpi di pistola a Verbicaro) e Francesco Picarelli (63 anni). Due pastori e un agricoltore. E anche la vittima dell’aggressione per cui Passalacqua è stato nuovamente arrestato quasi 30 anni dopo è un contadino. 

Il fermo per tentato omicidio

I fatti per cui oggi il 55enne è stato fermato per tentato omicidio, porto abusivo di armi e violazione di domicilio, risalgono al 4 gennaio scorso, quando un agricoltore 65enne di Tolè è stato aggredito nel suo cortile di casa da uno sconosciuto che lo ha accoltellato senza motivo all’addome e al braccio sinistro. Ispezionando l’area in cui si erano verificati i fatti, una zona dell’Appennino bolognese frequentata dagli escursionisti che raggiungono la vicina “Cappella Alpina – Madonna della Neve”, i Carabinieri hanno notato delle tracce di sangue e raccolto da terra una catenina e un crocifisso di metallo con un pelo attorcigliato che il 65enne aveva strappato dal collo del suo aggressore per evitare le coltellate. Alcuni testimoni inoltre hanno raccontato di aver avvistato un ciclista solitario che si aggirava con fare sospetto in zona. e che non era la prima volta che era stato visto da quelle parti. I militari hanno dunque scoperto che si trattava di Passalacqua, che risiedeva nella canonica di una chiesa situata nelle vicinanze. L’ex serial killer ha ammesso il fatto ed è stato portato in carcere a Bologna

Il sindaco di Vergato: “Scioccante che fosse in libertà”

Ci sorprende che un serial killer che proviene da fuori il territorio non stesse scontando la pena per cui era stato condannato in carcere”, ha detto Giuseppe Argentieri, sindaco di Vergato. “È scioccante. Non abbiamo la tranquillità che poi ci sia l’applicazione della pena. È scioccante e umiliante per i cittadini e le forze dell’ordine“, ha aggiunto il primo cittadino. 

 

 

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