La decisione è stata presa dalla Corte di Appello di Brescia
Inizierà l’1 marzo 2024 davanti alla Corte d’Appello di Brescia il processo di revisione per la strage di Erba a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, i due coniugi condannati in Cassazione per il pluriomicidio avvenuto nel paese del Comasco l’11 dicembre 2006 che provocò la morte di Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini.
La Corte d’appello di Brescia, in qualità di giudice della revisione, ha accolto e riunito le due istanze di revisione presentate dai legali di Romano e Bazzi, Fabio Schembri, Vincenzo D’Ascola, Patrizia Romano e Luisa Bordeaux e dal sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser e notificato un decreto di citazione comunicando la data della prima udienza agli avvocati e alle parti civili delle famiglie Frigerio e Castagna, parenti delle vittime. Nella prima udienza si discuterà di quali prove o nuove testimonianze ammettere.
Pg Milano: “Soddisfatto, condannati con prove inconsistenti”
Soddisfatto il sostituto procuratore generale di Milano, Jakob Cuno Tarfusser, che ha chiesto e ottenuto la revisione del processo per la strage di Erba. “Le prove alla base che hanno portato alla condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi sono inconsistenti e non provano la loro colpevolezza. A livello personale e professionale sono molto più che soddisfatto”, ha dichiarato. “Non parlo di innocenza che non è una categoria giuridica ma di colpevolezza o non colpevolezza – aggiunge -. Mi ritengo un operaio del diritto e cerco di analizzare le carte: le prove alla base delle sentenze, tecnicamente, non giustificano la condanna dei due imputati”. Il processo di revisione partirà davanti alla Corte d’appello di Brescia, che ha riunito le istanze depositate da Tarfusser e dai legali dei due coniugi, l’1 marzo e i tre giudici togati saranno chiamati a valutare la “novità” delle prove depositate, in larga parte consulenze tecniche.
Il figlio di una delle vittime, Beppe Castagna: “Verità giudiziaria già stata scritta”
Convinto invece della colpevolezza di Rosa e Olindo è Beppe Castagna, che nella strage di Erba perse la madre Paola Galli, la sorella Raffaella Castagna e il nipotino di due anni Youssef Marzouk. “Siamo convinti che se dovessero rifare questo processo non una, ma due, tre, sette volte, darebbe lo stesso risultato comunque. Non abbiamo il minimo dubbio che siano colpevoli. Non parteciperemo come parte civile se si dovesse rifare un nuovo processo, per noi la verità giudiziaria già è stata già scritta”, ha dichiarato l’uomo a LaPresse. “Non è una cosa che ci stupisce dopo tutta questa campagna mediatica. Sono 18 anni che subiamo anche personalmente la veemenza della difesa, è una cosa che non ci fa nessun tipo di effetto e ci interessa anche poco”, ha aggiunto.
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