In soli 13 giorni, sono già cinque le donne uccise
Un vortice di violenza che continua a stringere nelle sue spire: in soli 12 giorni dall’inizio dell’anno, sono state 5 le donne ammazzate da un uomo. Delle donne minacciate e picchiate, bersaglio di atti persecutori di ex, mariti, compagni, diventa difficile portare il conto.
Prima vittima a Capodanno
La prima vittima è stata ammazzata il giorno di Capodanno: Rosa D’Ascenzo, 70 anni, è stata uccisa dal marito Giulio Camilli, 74 anni. Lui, però, si era nascosto dietro a un dito: l’ha portata in ospedale e ha raccontato che la moglie era caduta dalle scale. Ma le ferite sul corpo della 70enne hanno indotto i medici a eseguire analisi più approfondite e ad allertare i carabinieri.
Il duplice femminicidio di Agrigento
Ad Agrigento le vittime hanno il volto di Maria Rus e Delia Zarniscu, trovate senza vita, nel corso della notte tra il 4 e il 5 gennaio nel rione Sant’Erasmo di Naro. Rus, chiamata Matika dai conoscenti, è stata rinvenuta dai Vigili del Fuoco, semicarbonizzata, dopo aver domato l’incendio che era stato precedentemente appiccato nell’abitazione in vicolo Avenia dove la donna risiedeva. Delia Zarniscu, invece, è stata trovata poco dopo, dai pompieri e dai Carabinieri, a circa 150 metri di distanza, nella sua casa in via Vinci.
A Trento uccisa Ester Palmieri
È di giovedì il femminicidio di Ester Palmieri, 37 anni, uccisa a coltellate dall’ex a Montalbiano, frazione di Valfloriana, un comune della Val di Cembra in provincia di Trento, dopo la fine della loro storia. Ieri a Milano, la polizia ha arrestato un uomo di 54 anni, di origini peruviane con l’accusa di tentato omicidio. Dopo mesi di persecuzioni e violenze, l’uomo, nella notte tra il 29 e il 30 dicembre, ha accoltellato 12 volte la ex compagna mentre era sull’autobus della linea 98, nel tentativo di rubarle anche la borsa. Lei, 46 anni, salvadoregna, fu trasportata in fin di vita all’ospedale Niguarda da dove è stata dimessa lo scorso 7 gennaio con una prognosi di 30 giorni.
Arresti a Reggio Calabria, Lecce e Viareggio
E sempre oggi, a Reggio Calabria, un 34enne è stato apprestato in per maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni personali aggravate dopo aver minacciato la campagna con un coltello. Un uomo che, non contento, dopo si è anche scagliato contro il suocero, intervenuto nel tentativo di proteggere la figlia: lo ha preso a testate. Lei, 31 anni, aveva anche provato ad allontanarsi da casa e a cercare rifugio a casa di una zia, ma il 34enne l’ha raggiunta e l’ha aggredita.
Lecce fa registrare due arresti, sempre per atti persecutori e maltrattamenti nei confronti delle ex. Il primo è un 35enne per atti persecutori. L’uomo, dopo la fine della relazione, avrebbe ripetutamente molestato e minacciato la ex compagna per mesi, attraverso telefonate e sms. Il secondo ha colpito alla testa la moglie al culmine di una lite. E ancora: a Viareggio, in provincia di Lucca, è scattato il braccialetto elettronico per un uomo del Bangladesh che ha picchiato la moglie incinta.
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