La ristoratrice si è tolta la vita nella notte fra sabato e domenica a Sant’Angelo Lodigiano

La Procura di Lodi ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio a carico di ignoti sulla morte di Giovanna Pedretti, la 59enne che si è tolta la vita nella notte fra sabato e domenica a Sant’Angelo Lodigiano, passata in pochi giorni dalla gloria alla gogna mediatica sui social per aver risposto a una recensione della sua pizzeria di un cliente, rimasto anonimo, che si lamentava della presenza di gay e disabili nel locale. Gli inquirenti, guidati dal procuratore Maurizio Romanelli, hanno già chiesto a Google accertamenti sulla veridicità del commento, messa in dubbio da giornalisti e fact checker, fra cui Selvaggia Lucarelli, ma da quanto si apprende dovrebbero ancora partire. Le indagini sono condotte dai carabinieri che, nelle ore precedenti la morte di Pedretti, avevano convocata la donna in caserma come persona informata sui fatti per individuare il presunto cliente razzista.

Unirai: “Bene la ricerca della verità ma nel rispetto della deontologia”

Sulla questione è intervenuto anche il sindacato Unirai – Liberi Giornalisti Rai. “Il caso di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano, apre una profonda riflessione sulla pressione a cui viene sottoposto chi volutamente o involontariamente finisce al centro dell’attenzione dei media”, ha fatto sapere il direttivo in una nota. “Nella doverosa attesa degli esiti dell’inchiesta, il sindacato Unirai chiede ai colleghi di operare sempre nella ricerca della verità ma nel rigoroso rispetto della deontologia professionale cui tutti siamo tenuti. Alcuni temi necessitano da parte dei giornalisti particolare cautela, sia nei modi sia nel confezionamento del servizio, tenendo presente il fine ultimo dell’informazione pubblica. Bene ha fatto l’azienda Rai ad organizzare corsi di formazione sul fenomeno delle fake news e sulle tecniche di debunking”. Si “ritiene che il dibattito e l’aggiornamento su queste tematiche debbano sempre essere sostenuti e potenziati per affrontare casi delicati come questo”.

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