Corona di fiori della Nazionale del 2006, campione del mondo. Spalletti: "Aveva la grande qualità di essere umile e perbene"

Il popolo di Cagliari ha dato l’ultimo saluto a Gigi Riva, leggenda del calcio italiano e simbolo della squadra rossoblu che con lui vinse l’unico scudetto della sua storia, scomparso lunedì all’età di 79 anni. I funerali solenni di ‘Rombo di Tuono’ nella Basilica di Bonaria. Presente anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi. Intanto, nelle ultime ore della camera ardente, che ha chiuso alle 13, sono stati tantissimi i tifosi in fila alla Unipol Domus di Cagliari per omaggiare il grande campione: decine di persone erano in fila già dalle 6 del mattino, e la folla non è diminuita durante la mattinata. 

 Un altare dedicato nel cimitero monumentale di Cagliari 

 Nel cimitero monumentale di Bonaria, dove Gigi Riva è stato seppellito nella cappella “D’Arcais”, risalente al 1800 e oggi nella disponibilità del Comune, nascerà un’area speciale, un altare dedicato a Rombo di Tuono che diventerà una meta per tutti i tifosi, non solo quelli sardi. In campo anche l’ipotesi che la cappella venga intitolata a lui. Nel cimitero monumentale di Bonaria le sepolture sono sospese dal 1968, ma il via libera alla tumulazione di Gigi Riva è arrivata ieri sera con una delibera della giunta comunale. Il campione potrà così riposare nella terra che tanto ha amato, che lo ha accolto poco più che diciottenne e che lui non ha più lasciato. 

 ‘Quando Gigi Riva tornerà’, l’addio sulle note di Piero Marras

“Quando Gigi Riva tornerà, torneremo tutti in serie A”: sulle note del cantautore nuorese Piero Marras, l’addio a Rombo di Tuono del suo popolo e dei suoi tifosi. Fortissima l’emozione all’uscita della bara, con i fratelli Nicola e Mauro abbracciati subito dietro e il feretro portato a spalla da Fabio Cannavaro, Gianfranco Zola, Gigi Buffon e Angelo Peruzzi. Sorrisi, lacrime, applausi, nessuno è riuscito a trattenersi. Poi il feretro è stato sistemato nell’auto che lo ha portato nel cimitero monumentale di Bonaria. 

Applausi e cori all’uscita feretro, Buffon porta la bara 

Un lungo, infinito, commosso applauso ha salutato sulle note della canzone di Piero Marras ‘Quando Gigi Riva tornerà‘ l’uscita del feretro dopo i funerali del campione rossoblu e azzurro. Amatissimo in Sardegna, adorato dai cagliaritani: a Cagliari Gigi Riva aveva trovato la sua casa, e qui tutti lo riconoscono come figlio della terra che aveva scelto. A sostenere la bara, anche il portiere campione del mondo 2006 Gigi Buffon. In lacrime i compagni di squadra del Cagliari. Dalla folla è salito il coro “Gigi Gigi”, poi il commovente coro dei tifosi della curva nord. “Un Gigi Riva, c’è solo un Gigi Riva” hanno cantato prima che la bara fosse depositata sull’auto diretta al cimitero monumentale di Bonaria dove sarà seppellita con una cerimonia privata. Fuori dalla basilica di Nostra Signora di Bonaria, gremita, fra le 35 e le 40mila persone almeno.

Il figlio Nicola: “Istinto di fare noi condoglianze alla sua gente”

“Mio fratello e io abbiamo avuto la stessa sensazione quando le persone piangevano e ci facevano le condoglianze: mi veniva da farle io a loro, perché non è andato via solo il nostro papà, ma un familiare di tanti sardi e di tante persone che gli volevano bene. Era la sua gente, quella che quando è arrivato qui a 18 anni gli ha dato una famiglia che lui non aveva”. L’ha detto il figlio di Gigi Riva, Nicola, ringraziando chi ha partecipato, con grande sincerità, al dolore per la scomparsa dell’amatissimo campione, al termine della cerimonia funebre che è stata celebrata oggi nella basilica di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari. Un lungo applauso è scattato dopo queste parole sia in chiesa che nel piazzale, dove gli oltre trentamila cagliaritani arrivati per rendergli omaggio, hanno potuto seguire i funerali. 

Il figlio Nicola: “Se n’è andato un parente di tutti”

“Non se n’è andato solo un nostro parente, se n’è andato un parente di tutti, e lo dimostra l’incredibile affetto di cui ci avete circondati. Ringrazio tutte le autorità, ma soprattutto ringrazio la gente, le migliaia di persone che hanno affrontato ore di attesa e il freddo per salutare papà”. Così il figlio di Gigi Riva, Nicola, prendendo la parola al termine della cerimonia funebre. “Non volevo parlare, ma non posso farne a meno e non posso non dire grazie a tutti i cagliaritani, i sardi che ci hanno stretto in un incredibile abbraccio. Io e mio fratello Mauro abbiamo voluto stringere le mani a tutti, ci siamo consolati a vicenda, qui papà ha trovato un’incredibile famiglia, gente che l’ha amato moltissimo, regalandogli la vita che voleva e la famiglia che non aveva più, e noi non potremo mai ringraziare abbastanza per questo. Ora spero che in cielo possa rivedere la sua mamma, che è la persona che più ha amato nella vita”. Rombo di Tuono sarà seppellito nel cimitero monumentale di Bonaria, accanto alla basilica dove è stato celebrato il funerale.

 

Il figlio: “Impossibile convincerlo, ha scelto lui fino alla fine”

 “Mio padre non lo convinceva nessuno, anche ieri se n’è andato come voleva lui, era un ‘hombre vertical’ e lo è stato fino alla fine, anche ieri ha deciso lui quello che voleva fare”. Così il figlio maggiore di Gigi Riva, Nicola, nel saluto finale ai funerali nella basilica di Bonaria a Cagliari.

Oltre 30mila persone nel piazzale davanti alla basilica

Oltre 30mila persone, secondo la stima della Questura, sono assiepate nel piazzale davanti alla basilica di Nostra Signora di Bonaria, a Cagliari, per l’ultimo saluto a Gigi Riva. Bandiere, striscioni, sciarpe, cartelli, fiori. E tante lacrime: un immenso tributo di affetto dal suo popolo a un campione amatissimo in ogni angolo della Sardegna.

Arcivescovo Cagliari: “Corri Gigi e tendi tue braccia al cielo”

Corri Gigi, e tendi di nuovo quelle tue lunghe braccia al cielo. Lo sport è un dono del Signore che ci aiuta a vivere meglio”. Così l’arcivescovo di Cagliari, monsignor Baturi, ha aperto l’omelia durante la celebrazione dei funerali di Gigi Riva, scomparso lunedì sera a Cagliari.

Folla immensa accoglie feretro alla basilica di Bonaria

Una folla immensa ha accolto il feretro di Gigi Riva al suo arrivo alla basilica di nostra signora di Bonaria, a Cagliari. Alle 16 le esequie del mitico Rombo di tuono scomparso lunedì all’età di 79 anni. Decine di migliaia di persone stanno raggiungendo la basilica a piedi in un silenzio surreale. Nel frattempo migliaia di persone sono già stipate nella piazza davanti la basilica con in testa i tifosi del Cagliari che hanno esposto striscioni e bandiere rossobù e dei 4 mori. C’è anche una enorme bandiera bianca con i colori della mitica maglietta bianca dello scudetto del 1970 con il numero 11 di Riva. Strapiena anche la piazza sottostante dove è stato posizionato un maxischermo, così coma all’esterno della basilica. 

Un applauso fragoroso ha accompagnato poi il feretro di Riva al suo ingresso nella basilica, sulla bara sono poi state sistemate due magliette del Cagliari e della Nazionale. Tra i primi ad arrivare il Cagliari calcio guidato dal presidente Tommaso Giulini, dal tecnico Claudio Ranieri insieme a tutti i giocatori. All’esterno della chiesa le corone di fiori inviate dal presidente della Fifa Gianni Infantino, le Fifa Legend e dalla Figc. Tantissime anche le sciarpe e i messaggi di ringraziamento lasciati dai tifosi rossoblù per ricordare il loro grande campione. Presenti al funerale il ministro dello Sport Andrea Abodi, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente della Figc Gabriele Gravina e le principali autorità cittadine. Presenti tra gli altri leggende del calcio italiano come Gigi Buffon, Fabio Cannavaro, Demetrio Albertini, Gianfranco Zola, gli ex nazionali Simone Perrotta e Marco Amelia. 

Riva sarà sepolto cimitero monumentale Bonaria

Gigi Riva, morto a Cagliari lunedì scorso, sarà sepolto nel cimitero monumentale di Bonaria, in una cappella accanto alla Basilica dove si stanno svolgendo i funerali. La cerimonia sarà strettamente privata, riservata quindi ai familiari. La salma del campione azzurro e rossoblù sarà trasferita subito dopo la celebrazione della messa. 

Malagò: “Doveroso Collare d’Oro, siamo orfani di un mito” 

“Siamo profondamente addolorati per la scomparsa di un uomo straordinario, incredibile campione in campo e fuoriclasse di eccezionale carisma nelle vesti di dirigente, un esempio di classe e capacità che ha dato voce al senso di appartenenza per il suo Paese. È stato il simbolo del Cagliari, di una Regione, della Nazionale e di tutto il calcio azzurro. Lo ricordo con grande emozione e ritengo doveroso il riconoscimento del Collare d’Oro, che abbiamo portato a Cagliari: all’inizio non voleva neanche uscire dallo stanzino per ritirarlo, fumava tantissimo e diceva di non voler uscire. Poi non voleva più andar via. Alla gente non interessava più la partita, Cagliari-Juventus, pensavano tutti solo a Gigi Riva e a dare a lui un tributo. Quella è stata la sua ultima uscita pubblica. Rimaniamo orfani di un Mito che ci ha reso orgogliosi di essere italiani, possiamo solo dirgli grazie. Un premio in suo nome? Qualcosa faremo, noi saremo accondiscendenti verso qualunque proposta: Riva è patrimonio dello sport italiano, la Sardegna diventerà un luogo di pellegrinaggio, non solo per i tifosi di Riva e del Cagliari”. Così, uscendo dalla camera ardente di Gigi Riva alla Unipol Domus di Cagliari, il presidente del Coni Giovanni Malagò.

Corona fiori Nazionale 2006 e omaggio di Daniele Conti 

Alla Unipol Domus di Cagliari, dove è allestita la camera ardente di Gigi Riva, scomparso lunedì sera, è arrivata la corona di fiori della Nazionale del 2006, campione del mondo, di cui Riva era capo delegazione. “I tuoi campioni del mondo 2006”, il messaggio impresso nel nastro di raso blu, scritta dorata, appoggiato su fiori bianchi e azzurri. Alla Unipol anche Daniele Conti, storico capitano del Cagliari, sardo d’adozione come Gigi Riva, da tutti considerato il suo erede morale, con 434 presenze e 47 gol in maglia rossoblù. “Riposa in pace mito”, aveva scritto Daniele Conti sui social postando la foto di un bacio con Gigi Riva. Insieme a Conti, che tra campo e dirigenza è stato al Cagliari per 23 anni, Andrea Cossu, anche lui storico giocatore oggi nella dirigenza. Emblematico il suo messaggio sui social, a esplicitare quello che tutti i cagliaritani pensano: “Il re di Cagliari”. 

Spalletti: “Umile e perbene lasciava riflettori agli altri” 

 “Eroi come Riva non smetteranno mai di esserci vicini, e noi dobbiamo avere la capacità di attingere a esempi così grandi del passato: lui aveva questa grande qualità di essere umile e perbene. Aveva la caratteristica di essere un protagonista senza voler attrarre i riflettori su di sè. Per lui erano importanti i suoi cari, gli amici. Emblematico il comportamento dopo la vittoria del mondiale: lui si eclissa per lasciare la luce agli altri”. Così l’allenatore della Nazionale Luciano Spalletti, in visita con una delegazione azzurra alla camera ardente allestita alla Unipol Domus per Gigi Riva, scomparso lunedì sera a Cagliari. “Il soprannome – ha aggiunto – dice molto: il suo tiro e il suo valore morale facevano più rumore delle sue parole. Lui aveva il cannocchiale nel suo piede sinistro per mettere il bersaglio nell’obiettivo”.”. Poi, un ricordo personale d’infanzia. “Quando facevo la raccolta di figurine, la sua era quella più ambita”, dice commosso Spalletti.

Oltre 20mila persone alla camera ardente a Cagliari

Oltre 20mila persone, secondo le stime della Digos, hanno reso omaggio al feretro di Gigi Riva nella camera ardente della Unipol Domus, lo stadio provvisorio del Cagliari accanto al quale sorgerà il nuovo, intitolato proprio al bomber mai raggiunto della nazionale e mito del Cagliari, a cui ha regalato lo scudetto nel 1970, e della Sardegna che ha scelto come sua terra. 

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