Sarebbe stata costretta ad avere rapporti sessuali con "almeno 40-50 uomini" fra ottobre 2023 e gennaio 2024 per "saldare i debiti" dell'uomo
Il gip di Milano Gabriele Carboni ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di un 26enne di Magenta indagato per sfruttamento della prostituzione minorile nei confronti della fidanzata 16enne che sarebbe stata costretta ad avere rapporti sessuali con “almeno 40-50 uomini” fra ottobre 2023 e gennaio 2024 per “saldare i debiti” dell’uomo con un fornitore di droga.
È indagato dalla Procura di Milano anche per revenge porn, atti persecutori (stalking) ed estorsione. Tra le varie accuse quella di aver sottratto alla ragazza la password del suo profilo Instagram per pubblicare foto sessualmente esplicite della minore e inviarle ad altri uomini, oltre a minacciarla con un manganello e provocarle lesioni. A rivolgersi ai carabinieri di Castano Primo 8 giorni fa, il 16 gennaio 2024, è stata la madre della vittima denunciando una serie di minacce da parte dell’ex fidanzato nei confronti della figlia. Le indagini hanno ricostruito violenze sulla 16enne con “pugni, schiaffi, sberle, botte sul naso, calci” e “insulti per ragioni di gelosia”. Avrebbe tentato di strozzarla “mettendole le mani al collo” e minacciato di pubblicare sui social sue immagini sessuali “se non si fosse prostituita”, minaccia che avrebbe infine messo in atto una volta rotta la relazione da parte della giovane.
L’uomo avrebbe – secondo la testimonianza della vittima – confessato alla compagna di aver fatto le stesse identiche cose con la precedente ex fidanzata. Secondo il gip che ne ha disposto la custodia cautelare in carcere c’è il rischio che commetta nuovi reati se sottoposto ai domiciliari con il braccialetto elettronico. La sua sarebbe “una personalità incline alla violenza” soggetta a “scatti d’ira che comportano la totale perdita di autocontrollo”. A dimostrarlo sarebbero alcuni messaggi inviati a un’amica in cui parla della 16enne. “Vado in galera ma deve morire, la legge me la faccio da solo” scriveva manifestando la “totale indifferenza rispetto a un eventuale effetto dissuasivo che sarebbe potuto derivare dall’intervento dei carabinieri”.
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