L'assessore regionale Ricca chiede un incontro con Piantedosi e dice "va sgomberato, non premiato"

L’immobile dove si trova il centro sociale Askatasuna a Torino diventa al centro di un percorso di coprogettazione di beni comuni con il Comune. L’ex asilo dell’Opera Pia Reynero di corso Regina Margherita 47, di proprietà della Città di Torino, sarà destinato ad attività destinate alla collettività. Lo ha stabilito questa mattina la Giunta Comunale con una delibera proposta dalla vicesindaca con delega al Patrimonio Michela Favaro e dell’assessore ai Beni Comuni Jacopo Rosatelli che recepisce la proposta di un gruppo di cittadine e cittadini nell’ambito del Regolamento dei beni comuni urbani a Torino, dando l’avvio ad un percorso di progettazione partecipata e delle necessarie verifiche delle condizioni strutturali dell’immobile. Il sindaco Stefano Lo Russo ha dichiarato: “La co-progettazione,nell’ambito del Regolamento dei beni comuni, è un processo partecipato e aperto. L’immobile rimarrà in disponibilità della città e verrà gestito in partenariato con i cittadini, attraverso un percorso comune fondato su due condizioni iniziali imprescindibili, ovvero il rilascio da parte delle persone attualmente presenti e le opportune verifiche di sicurezza all’interno della struttura. Auspichiamo che il percorso che prende il via oggi, avviato sulla base di un’istanza di alcuni cittadini – dice – possa risolvere una criticità che la nostra città si trova ad affrontare da trent’anni e avviare, in prospettiva, una diversa modalità di ragionamento rispetto al tema degli immobili occupati. Uno dei nostri compiti, in qualità di amministratori, è quello di supportare le cittadine e i cittadini che vogliono mettere il loro impegno al servizio di attività destinate alla collettività, oltre a impegnarci a lavorare per garantire, a tutte e tutti, uno spazio di discussione libero e democratico, che rientri pienamente nella cornice della legalità, della sicurezza e della non violenza”.

La proposta, improntata “ai valori dell’antifascismo ,dell’antirazzismo, dell’antisessismo e dell’ecologia” era stata indirizzata al Sindaco lo scorso 22 dicembre, accompagnata da una nota firmata da persone provenienti dal mondo accademico, dalla cultura, dallo spettacolo e dalle parti sociali, che supportavano il progetto con la propria disponibilità a collaborarvi. Nello specifico, prevede la gestione condivisa come bene comune degli spazi siti al piano terra e del giardino dell’immobile di corso Regina per realizzare una serie di attività gratuite con la partecipazione degli abitanti del quartiere Vanchiglia e di chiunque vorrà mettersi a disposizione, destinate a tutti i cittadini con un’attenzione particolare per la fascia giovanile. Obiettivo della Città – come viene riportato nel testo della deliberà approvata- è che il progetto sia il punto dipartenza “per lo sviluppo di un percorso di co-progettazione particolarmente attento al tema della partecipazione e della non violenza intesa come principio alla base di qualunque relazione sociale inclusiva e ispirata al dialogo”. L’obiettivo è quello di favorire il carattere sociale e aggregativo dell’immobile, in modo inclusivo e nel rispetto di qualsiasi forma di differenza, tutelando la sicurezza di chi lo frequenta e aprendosi alle istanze del quartiere e della città di Torino.

Scatta la polemica, Ricca: “Chiedo incontro con Piantedosi”

“Concedere l’Askatasuna ai suoi occupanti, mascherando l’operazione da ‘patto per la regolarizzazione’ è un’operazione che getta fango sulle divise della città. Significa, sostanzialmente, premiare una condotta che negli anni ha visto aggredire e ferire in occasioni che nemmeno si contano uomini e donne delle forze dell’ordine”. Così l’assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte Fabrizio Ricca, a proposito del percorso di coprogettazione avviato dal Comune di Torino in merito allo stabile di corso Regina Margherita, storica sede del centro sociale Askatasuna. “Dagli incidenti dell’ala violenta contraria alla Tav, alle occupazioni, alle aggressioni in Università e nel quartiere Vanchiglia, i militanti dell’Askatasuna si sono sempre distinti per una condotta aggressiva e hanno sempre rivendicato la loro ostilità alle istituzioni – dice Ricca -. Oggi le istituzioni vorrebbero premiarli per questo e a noi non sta bene. Quel centro sociale va sgomberato e non concesso, non si crei un precedente pericoloso per la città, non si legittimi la violenza. Ho chiesto un incontro urgente con il ministro Paintedosi per fermare questa decisione sbagliata”. 

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