L'intervista al presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo sul caso dell'italiana detenuta in Ungheria
L’Anpi commenta le parole del ministro Lollobrigida sul caso di Ilaria Salis: “Sono parole che si commentano da sole, non credo che sia vero (che non le abbia viste ndr), mi sembra ‘declassante’ immaginare un ministro che non abbia visto quelle immagini. Posso capire una persona qualsiasi, ma un ministro che non vede queste cose, che ministro è? Mi sembra inverosimile. Credo che sia una infelicissima dichiarazione da parte sua, molto salomonica, per lavarsi le mani” dice a LaPresse Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi. “Rimane – prosegue Pagliarulo – un segno negativo di questo governo che, fino alla presa di posizione di Tajani, si è dimostrato insensibile davanti a un fatto molto grave come quello di Salis. Questo me lo spiego dati i rapporti particolari che ci sono tra Meloni e Orban, tra queste destre ben diverse tra loro, perché non è corretto fare di tutta l’erba un fascio, ma molto simili su alcuni aspetti: c’è un comune sentire e la sottovalutazione dello stato di diritto”.
“Bene Tajani che ha chiesto di convocare l’ambasciatore e che siano date misure alternative al carcere, ma non è sufficiente perché la richiesta deve essere di poter processare la ragazza in Italia” dice ancora Pagliarulo, sottolineando che “se il processo venisse fatto in Ungheria – cosa di cui dubito – e lei venisse assolta, si sarebbe comunque fatta un anno e mezzo, due in queste carceri medievali da innocente”.
“Ammesso e non concesso che questo sia un trattamento sopportabile in un carcere civile, non stiamo parlando di un condannato ma di un presunto colpevole e quindi presunto innocente: è una situazione preoccupante che contraddice, oltre che qualsiasi buon senso, qualsiasi riferimento e nesso con le regole, scritte e non scritte, dell’Unione Europea, a cominciare dal trattato di Lisbona” spiega ancora il presidente dell’Anpi a LaPresse. Pagliarulo evidenzia che “non è un caso che sia avvenuto nel Paese governato da Victor Orban”.”Ci sono preoccupazioni da parte della Corte di Giustizia Europea, anche in passato ci sono state delle rimostranze nei loro confronti nei confronti del regime di Orban che si caratterizza anche da questo punto di vista come un regime oscurantista. Quello che mi preoccupa – evidenzia ancora Pagliarulo – è la situazione italiana. Nordio ha rifiutato l’estradizione di don Franco Reverberi, di cui l’Argentina aveva chiesto l’estradizione per i reati di omicidio e tortura durante il regime di Videla, per motivi di salute. Che vi sia una preoccupazione per una persona accusata di reati gravissimi e ci sia stata invece quella che mi pare una leggerezza nei confronti della qualità della detenzione di Salis da parte dello stesso ministro, non va bene”.
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