Le parole di Roberto: "Mi aspetto delle azioni, finora solo tante chiacchiere"

Il caso di Ilaria Salis agita l’Italia. Le immagini dell’attivista italiana, detenuta da un anno in carcere in Ungheria, hanno fatto il giro del mondo e nella serata di martedì la premier Giorgia Meloni – fa sapere Palazzo Chigi – nel corso di una telefonata con il primo ministor ungherese Viktor Orban in vista del Consiglio Ue ha portato all’attenzione del capo del governo magiaro il caso della 39enne maestra. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani è intervenuto stamattina commentando le condizioni della giovane presentatasi davanti al giudice in manette, con mani e piedi legate. “Siamo di fronte a una violazione delle norme comunitarie” le parole del leader della Farnesina che ha chiesto al più presto un regime di custodia cautelare. “Credo che l’Ambasciata italiana abbia partecipato ad almeno quattro udienze in cui mia figlia è stata portata in queste condizioni davanti al giudice. Noi fino al 12 ottobre quando mia figlia ha scritto una lettera non avevamo evidenza del trattamento che stava subendo nostra figlia. Gli unici che lo sapevano e non hanno detto nulla sono le persone dell’Ambasciata italiana in Ungheria” le dichiarazioni di Roberto Salis, padre dell’attivista, ad Agorà Rai Tre. 

Ma Budapest smentisce. Le affermazioni dell’ex compagna di cella di Ilaria Salis, Carmen Giorgio, pubblicate sui media italiani e ungheresi “sono semplicemente bugie, pertanto l’organizzazione penitenziaria le respinge categoricamente”. Lo scrive il Servizio carcerario ungherese in una nota. “Riteniamo triste e immorale che alcuni media riportino il ‘fango’ di un ex detenuto senza consultare la controparte, trattandolo quasi come un dato di fatto – scrive l’organizzazione -. Nel nostro Paese, la legislazione in materia e diversi protocolli professionali regolano le condizioni di detenzione con norme rigorose, che vengono regolarmente controllate dalla Procura, in quanto organo di controllo della legalità, nonché dal Commissario per i diritti fondamentali. I detenuti che ritengono che i loro diritti siano in qualche modo violati hanno la possibilità di sporgere denuncia”. La nota spiega anche che le celle non sono “hotel a 5 stelle”.

Cucchi: “Il governo sapeva e non ha fatto niente”

Quelle di Ilaria Salis in catene “sono immagini terribili che provocano un dolore che è davvero indescrivibile, purtroppo noi sapevamo che avremmo dovuto vedere queste immagini perché da tempo ormai denunciamo quello che avviene in quel carcere ai danni della nostra concittadina. Noi siamo vicini alla sua famiglia, abbiamo più volte cercato di richiamare l’attenzione sulla totale privazione e violazione dei diritti umani di questa persona che viene trattata di fatto come una bestia per mille motivi”. Lo ha detto a LaPresse la senatrice Ilaria Cucchi (SI), che ha aggiunto: “Ebbene fino ad oggi nessuno si è mosso, nessuno ha fatto nulla per pretendere che Ilaria Salis fosse tolta da quella realtà disumana e venisse portata nel suo paese ad attendere l’esito del processo. Ilaria, ricordiamolo, così come la sua famiglia, così come il comitato che si è costituito, non chiede di sottrarsi al processo nei suoi confronti, chiede semplicemente di venire a trascorrere i domiciliari in uno Stato che ancora ci piace definire civile e democratico. Bene la cosa che fa più dispiacere è il fatto che fino ad oggi nessuno del governo si sia interessato a una vicenda così terribile, che i genitori hanno denunciato più volte. Non è vero che non sapevano niente. Non è vero, abbiamo tutte le prove che la famiglia ha cercato di fare il possibile per far rispettare i diritti di Ilaria, per richiamare l’attenzione sui fatti gravissimi che stavano succedendo, e sono gravissimi davvero, e oggi qualcuno ci viene a dire che non sapeva nulla. Non è vero. Io ho fatto un’interrogazione così come l’ha fatta il collega Scalfarotto ed anche il collega Bonelli. Tre interrogazioni al Ministero degli Esteri che hanno ricevuto tre risposte copia e incolla. Lo denunciamo inascoltati da tempo, ora non vogliamo più altre risposte, se non fatti concreti. C’è la possibilità di intervenire, bene, lo si faccia e subito perché ribadisco in quel carcere Ilaria viene trattata contro tutto ciò che è previsto all’interno delle carceri”. 

I legali: “Sbloccati i colloqui in carcere”

“Fortunatamente per quando riguarda i genitori di Ilaria, la situazione si è sbloccata: i colloqui sono stati vietati per ben 7 mesi e questa è una anomalia che abbiamo denunciato più volte. Adesso hanno i colloqui ma solo due al mese che si svolgono con modalità particolari, senza contatto diretto e attraverso un vetro divisorio perché Ilaria è sottoposta a un carcere duro, come il 41bis in Italia, in un carcere di massima sicurezza”. Lo ha spiegato l’avvocato Eugenio Losco, uno dei legali di Ilaria Salis, intercettato all’aeroporto di Malpensa al rientro da Budapest dove ieri si è tenuta l’udienza del processo alla 39enne. 

Il padre: “Vogliono screditarla”

“Vedo che sta crescendo un’onda per cercare di screditare le azioni di mia figlia. Oggi un amico mi ha girato una fotografia agghiacciante di una persona che è stata colpita, questo è un reato commesso in Ungheria per cui mia figlia non è accusata”. Lo ha detto Roberto Salis, padre di Ilaria, la 39enne detenuta in Ungheria, in collegamento con il podcast Metropolis su Repubblica.it. 

La Russa incontrerà il padre il 2 febbraio

“Già da diversi giorni ho preso appuntamento con il padre di Ilaria Salis, lo vedrò il 2 febbraio. Non l’ho potuto vedere prima perché partiva per l’Ungheria”. Lo ha comunicato all’Aula il presidente del Senato Ignazio La Russa. “Credo” che quella di Ilaria Salis “sia una questione che interessi tutti, non solo la presidente del Consiglio, e riguarda la dignità dei detenuti che deve stare a cuore a tutti, in Ungheria e in tutte le altre parti del mondo, compresa l’Italia, dove io pochi giorni fa ho visto e ho notizia di un sistema non molto dissimile, perlomeno per gli uomini, un po’ meno per le donne. Cioè di guinzaglio, manette, ma non ai piedi. Credo che il problema anziché essere incentrato solo a livello internazionale ce lo dobbiamo porre anche in Italia” ha detto ancora La Russa.

Il padre: “Mi aspetto azioni, finora tante chiacchiere” 

“Alle 10 abbiamo l’appuntamento con l’ambasciatore (italiano in Ungheria *ndr*). Mi aspetto delle azioni, abbiamo fatto tante chiacchiere. Questa è la prima volta che ho il piacere di parlare con l’ambasciatore. Evidentemente in questi 11 mesi ha avuto impegni molto più gravosi che occuparsi di mia figlia” aggiunge Roberto Salis ad Agorà Rai Tre.

L’avvocato di Ilaria: “Con l’aiuto governo possiamo riportarla in Italia”

“Siamo rimasti tutti colpiti da ciò che è successo ieri, anche se llaria aveva già raccontato come veniva trasportata in tribunale. Con le catene, tirata dalle guardie penitenziarie in tenuta anti sommossa. Ilaria è forte, cerca di reagire. Sorrideva perché per la prima volta ha visto gli amici, i genitori. Ha visto me. Io prima non sono mai riuscito a ottenere prima un colloquio con lei”. Così a “The Breakfast Club” su Radio Capital, Eugenio Losco, l’avvocato di Ilaria Salis, la 39enne detenuta da febbraio in un carcere a Budapest, accusata di aver aggredito due militanti neonazisti durante una manifestazione. “Noi è da mesi che chiediamo un intervento del governo italiano – continua Eugenio Losco, avvocato di Ilaria Salis – il tempo degli appelli è finito. Abbiamo bisogno dell’aiuto del governo per riportarla a casa e si può fare: le normative europee consentono a una persona che appartiene alla comunità europea di avere i domiciliari nel suo paese di residenza. E per questo ci vuole un intervento del governo che assicuri alle autorità ungheresi che verranno fatti i dovuti controlli per evitare quel pericolo di fuga che l’Ungheria continua a sostenere”.”Il problema – prosegue il legale – è che l’udienza è stata spostata a maggio, si è parlato anche di udienze a ottobre. C’è il rischio che questo processo non finisca entro il 2024. E per il momento è stata confermata la sua custodia cautelare in carcere fino alla fine del processo di primo grado. È inaccettabile”.

Le condizioni nel carcere continuano ad essere disumane e degradanti – osserva il legale -. Non rispettano le normative europee. Ilaria ci ha confermato ieri che continuano a esserci scarafaggi nella cella dove dorme, cimici nel letto e topi negli spazi comuni. Ha solo un’ora d’aria al giorno, in un cortile minuscolo e con sopra una grata”. “Io sono molto preoccupato – ammette Losco – confido nell’intervento ministeriale. Ma la palla ora è in mano al tribunale ungherese che ha dimostrato una durezza estrema”. 

 

Tajani: “Siamo davanti a violazione norme comunitarie” 

“Vogliamo sapere per quali motivi non vengono rispettate alcune regole fondamentali sul trattamento dei detenuti”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato da “Radio anch’io” su Radio Rai1. “Avevo già parlato con il ministro degli esteri ungherese – ha proseguito il vice premier -, abbiamo chiesto il rispetto delle regole perchè mi sembra si sia ecceduto. Il nostro ambasciatore in Ungheria anche oggi andrà al ministero per protestare contro questo trattamento riservato ad una detenuta. Vedremo se si potrà ottenere gli arresti domiciliari, o portarla in Italia per scontare una eventuale condanna”. Per Tajani “siamo di fronte a una violazione delle norme comunitarie. Condurre in quella maniera un detenuto è fuoriluogo e non in sintonia con la nostra civiltà giuridica”.

Lollobrigida: “Non ho visto immagini, non commento” 

Le immagini di Ilaria Salis con mani e piedi legati in un tribunale ungherese? “Non le ho viste, vado a vederle. Non commento cose che non ho visto“. Così il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida risponde ai cronisti alla Camera. 

Fiorello a Tajani: “Muovetevi, la vogliamo a casa”

Fiorello ha aperto la puntata di ‘VivaRai2!’ parlando del caso di Ilaria Salis, l’attivista da un anno in carcere in Ungheria: hanno fatto il giro del mondo le sue immagini davanti al guidice, in aula, in catene: “È stata arrestata perché ha menato due neonazisti, due naziskin… ma non si toccano i naziskin! Tra l’altro neanche l’hanno denunciata, si vergognavano a dire ‘siamo stati menati da un’attivista italiana’. Tajani, muovetevi perché la vogliamo a casa. È in carcere da un anno e non ha fatto niente”.

Farnesina convoca incaricato d’Affari Ungheria 

Su istruzioni del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, il segretario generale della Farnesina, ambasciatore Riccardo Guariglia, ha convocato questa mattina al ministero degli Esteri l’incaricato d’Affari della Repubblica di Ungheria sul caso di Ilaria Salis. “Nel ribadire la protesta del Governo italiano per le condizioni in cui la Signora Ilaria Salis è stata detenuta e viene trattenuta durante le udienze in tribunale a Budapest, l’ambasciatore Guariglia ha richiamato i principi cardine previsti dalla normativa europea e internazionale relativi al rispetto delle garanzie a tutela della dignità delle condizioni detentive, incluse le modalità di traduzione degli imputati in tribunale e delle garanzie di un equo processo”, si legge in una nota. 

Farnesina a Ungheria: “Custodia cautelare al più presto”

Il segretario generale della Farnesina, l’Ambasciatore Riccardo Guariglia, ha espresso all’incaricato d’Affari ungherese, convocato oggi al ministero degli Esteri, “la ferma aspettativa del Governo affinché alla Signora Ilaria Salis sia accordato al più presto un regime di custodia cautelare in linea con la normativa europea, incluse misure alternative alla detenzione in carcere” nel “pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della Magistratura ungherese”. È quanto si legge in una nota. Guariglia ha anche ribadito “l’assoluta necessità che alla Signora Salis e ai suoi legali siano garantiti l’accesso alla traduzione in italiano degli atti di accusa, come già richiesto dalla difesa, e la visione del video di sorveglianza alla base dell’imputazione, per assicurare il pieno godimento del diritto alla difesa e un equo processo”. Il Segretario generale ha infine confermato che l’ambasciata d’Italia a Budapest “continuerà ad assicurare ogni assistenza alla Signora Salis e ai suoi familiari, in collaborazione con i suoi legali”. 

Le opposizioni chiedono un’informativa alla premier Meloni

 “Le immagini di una cittadina italiana trascinata in catene in un Paese dell’Unione europea dopo un anno di detenzione in condizioni ignobili sono intollerabili. Tanto più tenuto conto della debolezza dell’impianto accusatorio, senza prove della sua partecipazione ai fatti in questione e addirittura senza denuncia da parte dei presunti neonazisti aggrediti. Da che parte sta la Meloni? Perché non ha ancora chiamato il suo amico Orban pretendendo il rispetto dei diritti e della dignità di una cittadina italiana? Attendiamo risposte e azioni concrete”. Così i deputati M5S delle commissioni Esteri di Camera e Senato. “Il Movimento 5 Stelle ha depositato una settimana fa un’interrogazione al governo, che è stata ingnorata. Chiediamo quindi che la presidente del Consiglio venga subito in aula a riferire”, affermano. 

“Le condizioni di detenzione di Ilaria Salis sono insopportabili. Le modalità con cui ieri la nostra concittadina è stata tenuta per l’intero svolgimento della prima udienza del processo a suo carico, non possono essere tollerate.A questo punto è urgente che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni venga in Aula e ci spieghi come intenda muoversi con il Presidente Orban.Dobbiamo sapere se l’Ungheria è ancora un Paese aderente all’Ue o meno. In ogni caso il Governo italiano deve fare tutto il possibile per garantire i diritti di una nostra concittadina, oggi palesemente violati”. Così in una nota i presidenti dei gruppi di Italia Viva al Senato ed alla Camera Enrico Borghi e Davide Faraone chiedono alla Presidente Meloni un’informativa urgente.

Ue: “Stati attuino raccomandazioni su condizioni detenzione” 

“Non commentiamo i singoli casi. Quindi c’è effettivamente un caso in corso. La detenzione è responsabilità degli Stati membri ma posso ricordare in un contesto più ampio che il 22 dicembre la Commissione ha presentato una raccomandazione sulle condizioni di detenzione per gli Stati membri, su alcuni standard minimi fondamentali e ci sono altri elementi che sono stati discussi nel Consiglio Giustizia ed entro 18 mesi gli Stati membri dovrebbero riferire su come stanno attuando questa raccomandazione. Quindi ci sono discussioni in senso più ampio, ma non su singoli casi”. Lo ha detto il portavoce della Commissione europea, Chistian Wigand, nel briefing quotidiano con la stampa.

Legale: “Ambasciatore appoggerà richiesta domiciliari” 

L’ambasciatore d’Italia in Ungheria, Manuel Jacoangeli, appoggerà la richiesta di scontare i domiciliari in Italia presentata dagli avvocati italiani di Ilaria Salis, Mauro Straini ed Eugenio Losco. Lo confermano i legali della 39enne incarcerata a Budapest dal febbraio 2023 con l’accusa di lesioni nei confronti di due neonazisti, raggiunti telefonicamente.

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