Carla Rovelli all'agenzia Sir: "Tenere alta l'attenzione"
Carla Rovelli, zia e madrina di Ilaria Salis, commenta il caso dell’italiana detenuta in Ungheria, in attesa di giudizio: “Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Stiamo aspettando che si muovano dalla Farnesina. Intanto il 17 gennaio mio fratello Roberto ha inviato un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Io ho scritto una lettera al Papa e sono andata anche dal nostro arcivescovo, monsignor Giuseppe Baturi, che mi ha assicurato che avrebbe condiviso con la Chiesa locale le gravi violazioni perché è inaccettabile che una persona venga trattata in questo modo”. Lo ha detto da Cagliari, raggiunta al telefono dall’agenzia Sir.
Rovelli chiede di tenere “alta l’attenzione sul suo caso” e “sulle condizioni disumane alle quali è sottoposta” Ilaria Salis, insegnante 39enne di origini sarde detenuta da quasi un anno a Budapest con l’accusa di avere aggredito due militanti neonazisti durante una manifestazione, comparsa ieri davanti ai giudici in catene, con le manette ai polsi e alle caviglie. “È stata trattata come un animale, aiutateci – aggiunge Rovelli – io sono la zia ed anche la madrina di battesimo di Ilaria, la conosco da quando era bambina. È una bravissima persona, un’idealista che si dedica alle persone più fragili, ha partecipato a quella manifestazione ma non credo affatto che abbia compiuto ciò di cui viene accusata. Ora si trova in condizioni disumane. Siamo tutti molto preoccupati. Mio fratello, che era presente in aula, e mia cognata sono distrutti. Non si può accettare una cosa del genere. Siamo davvero preoccupati, anche perché l’avvocato che la assiste non è stato messo in grado di fare bene il suo lavoro perché non ha potuto accedere agli atti che non sono ancora stati tradotti in italiano”.
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