Sono ore, giorni, di apprensione per Ilaria Salis, la 39enne milanese detenuta a Budapest. La donna è in carcere da quasi un anno e il suo caso è risuonato alle orecchie dell’opinione pubblica dopo l’udienza del processo che si è tenuta nella Capitale ungherese la mattina del 29 gennaio. Le immagini che hanno fatto il giro del mondo la ritraggono con catene, lucchetti e manette a polsi e piedi. Salis è accusata di aggressione nei confronti di due nazifasciti e rischia fino a 24 anni di carcere.
“Noi ci stiamo preoccupando che vengano rispettati i suoi diritti da detenuta. Oggi sono andati anche i genitori a visitare questa donna detenuta in Ungheria accusata di una serie di reati che riguardano violenza, scontri”, ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite di Bruno Vespa a ‘Cinque Minuti’. “Il governo italiano ha fatto tutto ciò che serviva per garantire il rispetto delle norme Ue sul trattamento dei detenuti”, ha aggiunto.
“Ieri mattina avevo inviato il nostro ambasciatore a Budapest presso il ministero della Giustizia per chiedere chiarimenti sullo stato di trattamento della detenuta italiana. Il ministro ha chiamato immediatamente il procuratore e gli ha chiesto un rapporto. Il procuratore è andato ieri sera stessa e ha trovato la Salis in condizioni non negative”, ha affermato ancora Tajani. “Continueranno le visite consolari. Oggi, oltre ai genitori, vi è stata anche una psicologa che ha parlato con lei e l’ha ascoltata”.