"Se andiamo avanti così arriveranno le banche a portarci via tutto", spiega l'imprenditore Giovanni Rubiolo

“Il 2023 è stata un’annata andata in perdita, per chi produce cereali. Stiamo incassando 0,20 euro al chilo per grano e mais, mentre se prendiamo un caffè in un bar non paghiamo meno di 1,20 euro: questo significa che un caffè ci costa come 5kg di cereali. Non ce la facciamo più, gli interessi dei finanziamenti con le banche sono cresciuti tantissimo e i mezzi di produzione che abbiamo acquistato sono a leasing, se andiamo avanti così arriveranno le banche a portarci via tutto”. Così Giovanni Rubiolo, imprenditore agricolo, spiega ai microfoni di LaPresse i motivi per cui stamane sono arrivati circa duecentocinquanta trattori alle porte di Torino, precisamente tra Corso Allamano e Strada del Portone, riunendosi in presidio per ribadire il ‘no’ al caro-prezzi e alle politiche nazionali e dell’Ue di settore, oltre che all’eccessiva burocrazia.

“Questa protesta andrà avanti fino a venerdì, resteremo qui a dormire nei capannoni di questo campo. La comunità europea non ci sta aiutando, ci impone delle regole che sono assurde, mentre in altri stati queste regole non ci sono” spiega Giovanni Bedino, anche lui imprenditore agricolo, sempre ai microfoni di LaPresse.

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