Così il genitore della 39enne parlando ai cronisti dopo l'incontro con il ministro della Giustizia Carlo Nordio
“Mia figlia è stata torturata per otto giorni, senza carta igienica, senza assorbenti e senza sapone e non è neanche uscita una nota di protesta dal nostro ministero degli Esteri”. Così Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, parlando ai cronisti dopo l’incontro con il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Mia figlia ha tre anni di cautelari in un carcere che equivale al 41bis, è in una condizione carceraria assolutamente difficile. Non credo sia ammissibile che queste situazioni avvengano sulla pelle dei cittadini italiani senza che chi può far qualcosa non lo faccia”, ha poi sottolineato il padre della donna.
“Oggi il ministro degli Esteri mi sembrava stupito quando gli ho raccontato che ambasciata in Ungheria non fornisce un elenco di avvocati per selezionare un difensore. Mi sembra che ci sia un totale scollamento nel funzionamento dello Stato”, ha aggiunto Salis. “Ci dicono che ci sono 2500 italiani in queste situazioni e che non si può fare azione preferenziale per nessuno: se li lasciamo tutti così, siamo uno Stato che difende i suoi cittadini?”, conclude.
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