Le indagini dei finanzieri hanno permesso di ricostruire un articolato sistema di evasione fiscale
Risultava nullatenente per il fisco ma gestiva un patrimonio di oltre 12 milioni di euro. I finanzieri del Comando provinciale di Pavia, in esecuzione di un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Milano su richiesta della Procura di Pavia, hanno sequestrato a un imprenditore 36 appartamenti tra Milano e Pavia, 12 cantine e autorimesse, 2 capannoni, 2 terreni edificabili, un intero fabbricato di 5 piani già destinato ad albergo nella provincia di Savona e un ex convento in provincia di Torino considerato di interesse storico, per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro. Le indagini hanno permesso di ricostruire l’articolato sistema di evasione fiscale, effettuato mediante una frode Iva milionaria durata oltre 20 anni. In particolare, l’imprenditore aveva fatto ricorso a uno schema fraudolento basato sul ricorso a “società schermo”, con sede in Svizzera, Principato di Monaco e Romania, tra loro collegate mediante un intrecciato sistema di partecipazioni, intestate a soggetti prestanome. Il modus operandi, secondo gli investigatori, è stato sviluppato e collaudato nel corso degli anni, mediante la stipula di compravendite fittizie su complessi immobiliari, col solo fine di “generare” crediti Iva in capo alle società acquirenti, poi reimpiegati per l’acquisto di ulteriori immobili.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata