L'assassino cercò sul web "quanto veleno per uccidere" 5 mesi prima

Da circa due ore Alessandro Impagnatiello non alza lo sguardo e si tiene le faccia fra le mani mentre ascolta le testimonianze dei carabinieri che hanno indagato sull’omicidio della sua compagna Giulia Tramontano, uccisa il 27 maggio 2023 con 37 coltellate nella loro abitazione di via Novella a Senago, in provincia di Milano, davanti alla Corte d’Assise di Milano. Da qualche minuto ha iniziato a testimoniare il comandante della stazione Carabinieri di Senago, che il 28 maggio alle 19 – circa 24 ore dopo l’omicidio – ha raccolto la denuncia per persona scomparsa presentata in caserma da Impagnatiello. Nel corso dell’udienza è stata mostrata per qualche istante la fotografia del corpo bruciato di Tramontano, trovato la notte fra il 31 maggio e l’1 giugno abbandonato in un anfratto dietro a una fila di box a cielo aperto in via Monte Rosa. In quel momento l’ex barman, imputato di omicidio volontario premeditato e pluriaggravato, ha abbassato lo sguardo e non lo ha più rialzato.

Impagnatiello cercò ‘quanto veleno per uccidere’ 5 mesi prima

Alessandro Impagnatiello ha visitato una pagina web dal titolo ”quanto veleno per topi è necessario per uccidere una persona” il 7 gennaio 2023, cinque mesi prima di uccidere la Tramontano. E’ quanto emerso questa mattina nell’aula della Corte d’assise di Milano dove si sta celebrando il processo all’ex barman per l’omicidio volontario pluriaggravato della 29enne, originaria della Campania. Il maresciallo Pasquale Afeltra del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano – squadra omicidi, rispondendo alle domande della pm Alessia Menegazzo, ha ricostruito le varie ricerche sul web effettuate da Impagnatiello con riferimenti a topicida o veleno per topi, come emerso dalle copie forensi dei suoi dispositivi informatici. A dicembre 2022, gennaio e maggio 2023 dal suo smartphone ha effettuato rispettivamente le ricerche ‘veleno per topi incinta’, ‘veleno per topi in gravidanza’, ‘veleno per topi uomo’. 

Impagnatiello cercava sul web ‘come pulire sangue’ negli uffici dei Carabinieri

Impagnatiello, inoltre, avrebbe effettuato la ricerca sul web ‘rimuovere macchie di sangue’ dal proprio smartphone mentre si trovava negli uffici del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano il 31 maggio per far analizzare con il luminol la sua auto Volkswagen T-Roc. È quanto emerso in quasi cinque ore di udienza davanti alla Corte d’Assise del capoluogo lombardo.
Dalla copia forense del telefono è emerso che la ricerca è stata effettuata alle 11.06 di quella mattina.

Vicina di casa: “Ho sentito solo una voce di donna”

La vicina di casa di Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano ha ricostruito che cosa avrebbe sentito sabato 27 maggio 2023, intorno o poco dopo le 19, orario in cui le pm di Milano Alessia Menegazzo e Letizia Mannella collocano l’omicidio della 29enne. “Ero in camera da letto per mettere il pigiama, mi stavo cambiando e ho sentito una voce di donna che litigava. Non si capiva nulla di quello che diceva ma ho sento gridare, litigare. Sarà durato un minuto, un minuto e mezzo, forse due”, ha detto la donna davanti alla Corte d’assise presieduta dalla giudice Antonella Bertoja. La signora, che vive nell’appartamento confinante, è rientrata nella casa di via Novella 14 a Senago verso le 18.30 e si è messa a cucinare per circa 30 minuti. Poi è andata in camera da letto per cambiarsi e ha sentito le grida. “Improvvisamente la litigata è finita”, ha testimoniato. 

Addetto pulizie: “Ho sentito trascinare poi mi ha chiesto scopa”

In tribunale ha parlato anche il titolare della ditta di pulizie che ogni martedì e venerdì dal 2016 lavora nel condominio dove Tramontano è stata assassinata. “Ho sentito rumori di trascinamento, come fosse un cartone o un sacco molto pesante. Non era un trascinamento continuo ma ‘in due fasi'”, ha affermato. Martedì 30 maggio, tre giorni dopo l’omicidio, per due volte ha sentito rumori di trascinamento alle 8.45 e alle 11.40/45. “Sono arrivato verso le 5.30 del mattino” e dai locali pattumiera “mancavano il profumo e un prodotto a base di candeggina”, ha testimoniato alla Corte d’assise di Milano.
La prima volta ha visto “Impagnatiello uscire e aveva in mano un aspirapolvere per automobile e profumo”. La seconda volta che lo ha incontrato “mi ha chiesto scopa e paletta per pulire il garage”. Secondo la Procura di Milano quello è il giorno in cui il 30enne avrebbe spostato il cadavere dal box dell’abitazione per l’ultima volta intorno alle 11.40 sulla sua auto per lasciare il palazzo di via Novella alle 11.52 e non farvi più ritorno fino al giorno successivo quando, nella notte, sarà sottoposto a fermo di indiziato di delitto per l’omicidio della 20enne. 

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