Gli avvocati dell'imprenditore: "Da Margherita iniziative per disconoscere la volontà dell'Avvocato"
Il team legale di John Elkann (avvocati Paolo Siniscalchi, Federico Cecconi e Carlo Re) parla della vicenda legale che vede l’imprenditore contrapposto alla madre Margherita con riferimento all’eredità di Gianni Agnelli. Secondo i legali, Margherita Agnelli ha messo in atto iniziative per “disconoscere la volontà dell’Avvocato” e “perseguita i figli da oltre 20 anni”.
“Madre perseguita figli da oltre 20 anni”
“Il metodo e gli obiettivi di Margherita Agnelli sono sempre gli stessi: contesta tutto, arriva perfino a rinnegare gli accordi sottoscritti pur di non riconoscere le volontà dei suoi genitori, che anzi sono stati i primi ad essere accusati di condotte penalmente, civilmente e moralmente illecite. In sintesi, c’è una mamma che perseguita, da più di 20 anni, in tutte le sedi giudiziarie, facendo anche ampia pubblicità sulla stampa, i suoi genitori e tre dei suoi figli, che non hanno altra responsabilità salvo quella di essere stati di essere stati gli unici ad aver assicurato alla nonna cura, assistenza e dedizione fino all’ultimo giorno”, si legge nella nota del team legale. “È quindi ovvio il dispiacere e il dolore personale per essere bersagli di accuse che hanno una simile provenienza”, sottolineano gli avvocati.
“Iniziative per disconoscere volontà Avvocato”
Secondo quanto ricostruisce la nota, “l’iniziativa in corso nasce da un esposto di Margherita Agnelli. L’esposto, di cui non si conosce ancora l’esatto contenuto, è l’ultimo di una lunga serie di iniziative giudiziarie che Margherita Agnelli ha esercitato da ormai venti anni in Italia e all’estero. Tutte queste iniziative hanno lo scopo di disconoscere sia le chiare volontà dell’avv. Giovanni Agnelli prima e di Donna Marella Caracciolo dopo sia, addirittura, gli stessi accordi sottoscritti dalla medesima Margherita Agnelli con la madre Marella nel 2004, accordi che le hanno permesso di beneficiare di un ingente patrimonio a valere sull’eredità del padre”. I legali sottolineano che “Margherita Agnelli, ritenendo evidentemente critica e incerta la sorte delle attività imprenditoriali di suo figlio e della sua famiglia d’origine, ha deciso nel 2004 di monetizzare la sua parte, salvo poi cercare paradossalmente di beneficiare di un accrescimento patrimoniale ulteriore derivante dal successo del piano di rilancio della Fiat, al quale non ha contribuito in alcun modo, ma di cui, come madre, dovrebbe gioire ed essere orgogliosa essendone stato il figlio l’artefice principale“.
“Nuova vicenda è insussistente violazione fiscale”
Secondo il team legale di John Elkann, l’accusa di violazioni fiscali nei confronti dell’imprenditore è insussistente. “Fino a questo momento tutte le iniziative di Margherita Agnelli non hanno avuto riconoscimento in alcuna sede giurisdizionale, sia essa penale o civile. La nuova vicenda giudiziaria ha essenzialmente la peculiarità che Margherita Agnelli non riveste la qualità di persona offesa dal reato essendo totalmente estranea all’interesse leso dalla contestazione per la quale si stanno svolgendo accertamenti. Si tratta, infatti, di una violazione fiscale, a nostro avviso del tutto insussistente per numerose ragioni di fatto e tecniche sulle quali non si entra perché le difese saranno svolte nelle sedi proprie”, si legge nella nota. “È opportuno rammentare – precisano i legali – che in passato, sempre nell’ambito delle azioni intraprese dopo la morte dell’Avvocato Agnelli, anche Margherita Agnelli era stata indagata, in concorso con il suo allora avvocato svizzero, per un tentativo di estorsione denunciato dall’avv. Gamna, il quale aveva lamentato di aver subito forti pressioni per indurlo a rendere dichiarazioni a lei favorevoli nell’ambito della causa successoria, minacciando altrimenti una denuncia per evasione fiscale. Tale procedimento si è poi concluso con l’archiviazione”. Per i legali di John Elkann, “l’assunzione della qualità di indagato ha dunque ben scarso significato ed anche dal punto di vista tecnico non costituisce neppure un carico pendente. Ben più importante è la certezza di essersi comportati correttamente ed avere la consapevolezza di non aver mai alterato i fatti in riferimento alla residenza di Donna Marella. È noto a tutti che Donna Marella risiedeva abitualmente all’estero sin dagli anni settanta ed ha mantenuto le sue abitudini di vita inalterate anche dopo essere rimasta vedova. Ed è noto anche a Margherita Agnelli e a i suoi legali che per anni, in tutti gli atti giudiziari, anche dopo la scomparsa di Donna Marella, hanno sempre indicato e confermato che Donna Marella era domiciliata in Svizzera”.
“Massima fiducia in lavoro inquirenti”
In ogni caso, gli avvocati di Elkann ripongono fiducia nel lavoro della magistratura. “La difesa dell’Ing. Elkann sta svolgendo ogni opportuno approfondimento per dimostrare la calunniosità delle accuse rivolte da Margherita Agnelli a suo figlio. In tale quadro certamente farraginoso da un lato – se non altro per il numero dei contenziosi messi in piedi da Margherita Agnelli e l’intreccio creatosi tra aspetti penali (secondo la difesa del tutto inconsistenti) e civilistici (anch’essi del tutto infondati) – ma pure banale e autoesplicativo nella sua pervicace reiterazione ed evidente strumentalità dall’altro, si ripone la massima fiducia nel lavoro degli inquirenti che non potrà che confermare la verità dei fatti”, conclude la nota.
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