Oggi fiaccolata per ricordare le vittime Nicoletta Zomparelli e Reneè Amato

“Non volevo uccidere Desirèe, volevo suicidarmi, non so cosa mi sia preso”. Così il sottoufficiale della guardia di finanza Christian Sodano, l’uomo che martedì a Cisterna di Latina ha freddato con 5 colpi di pistola la madre e la sorella della fidanzata Desirée, Nicoletta Zomparelli (46 anni) e Reneè Amato (19), ha risposto al sostituto procuratore di Latina Valerio De Luca. Sodano è indagato per il duplice omicidio avvenuto nella villetta di via dei Monti Lepini nel quartiere San Valentino e del tentato omicidio della compagna 22enne.

“Il primo colpo l’ho sparato a Renèe – ha messo a verbale -, ma quando ho visto che non era ancora morta ho sparato ancora, perché non volevo farla soffrire”. Il maresciallo del Reparto aeronavale di Ostia ha confessato di averle uccise con la pistola di ordinanza, ma ha negato che la giovane avesse deciso di lasciarlo, come trapelato nelle prime ore da ambienti investigativi che individuano proprio nella rottura della relazione il movente dell’efferata strage. Sodano avrebbe utilizzato la minaccia del suicidio ogni volta che la giovane tentava di interrompere la storia. Quella sera, rimasto a dormire a casa della compagna, fra i due sarebbe avvenuta una lite poi degenerata.

“Ho fatto un casino”, la frase che il 27enne difeso dall’avvocato Lucio Teson avrebbe rivolto telefonicamente a un parente nell’immediatezza dei fatti, prima di ‘rifugiarsi’ in casa sua nel quartiere Q4 del capoluogo pontino per attendere l’arrivo degli agenti di polizia che lo hanno arrestato. “Ho capito la gravità di quello che avevo commesso – ha detto – quando sono arrivato a casa del mio parente a Latina”. È prevista per venerdì alle 18 una fiaccolata per ricordare Reneè e Nicoletta a Cisterna. Attesa anche una rappresentanza dal ministero dell’Interno.

Il corteo si snoderà da piazza XIX marzo sfilando lungo via Ugo Bassi, via Porta Agrippina, via Monti Lepini, via Aldo Moro, via Vittime del Terrorismo, via Falcone per giungere, infine, nell’area antistante la chiesa di S. Valentino per un momento di preghiera nel quartiere già teatro, negli ultimi anni, di efferati fatti di sangue: dalla vicenda di Luigi Capasso, il carabiniere 44enne che nel 2018 sparò alla moglie e si chiuse in casa uccidendo le due figlie di 13 e 7 anni prima di togliersi la vita, a quella di Desireè Mariottini, la 16enne originaria del posto violentata e trovata morta a San Lorenzo, nella capitale.

“Le donne di Cisterna e la nostra comunità sono vittime, non carnefici“, dichiara il sindaco Valentino Mantini. Il giorno dei funerali verrà indetto il lutto cittadino e il Comune annuncerà la richiesta di costituzione come parte civile nel processo. Venerdì è atteso l’interrogatorio di convalida del fermo di Sodano davanti al gip di Latina. Il militare si trova in carcere non a Latina ma a Velletri, perché un parente delle due vittime, Gennaro Amato, è detenuto per traffico di droga e collegamenti con la Camorra. Si vogliono evitare incontri in cella fra i due. Attesi nelle prossime 24 ore anche i primi risultati dell’autopsia sui corpi delle vittime, condotta giovedì pomeriggio al Dipartimento di medicina legale di Tor Vergata. Almeno 5 i colpi sparati da Sodano, di cui 4 avrebbero centrato le donne. L’ipotesi più probabile è che i proiettili abbiano colpito gli organi vitali senza lasciare scampo.

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