Oggi la visita al cantiere della ministra Calderone
Continuano le ricerche dell’ultimo operaio disperso tra le macerie del cantiere del supermercato Esselunga in via Mariti a Firenze, dove il crollo di una trave di cemento ha travolto 8 persone, causando la morte di 4 operai e ferendone altri tre. I vigili del fuoco scavano senza sosta tra le macerie da due giorni e due notti. Prosegue intanto la messa in sicurezza delle parti pericolanti nell’area del crollo. A perdere la vita sono stati Luigi Coclite, 60 anni, e altri 3 operai: Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni, Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Taoufik Haidar, 45 anni, entrambi del Marocco. L’uomo del quale sono ancora in corso le ricerche è Bouzekri Rahimi, 56enne di origini marocchine.
La visita della ministra Calderone
Le operazioni di ricerca dell’ultimo disperso procedono con cautela perché per operare in sicurezza, è stato spiegato, occorre prima rimuovere le pesanti travi di cemento armato che incombono sulle macerie. Oggi al cantiere di via Mariti la visita del ministro del Lavoro Marina Calderone che porterà il cordoglio del governo alle famiglie delle vittime.
Calderone: “Sicurezza non è materia di contrapposizione politica”
“In questo momento bisogna guardare a ciò che è successo con grande rispetto. Noi faremo e stiamo facendo tutti i controlli necessari. Certamente se c’è da intervenire anche per rendere ancora più incisiva la norma” sugli appalti “questo si farà perché la mia presenza qui è per dire che il governo c’è e non ci sottraiamo a questo tema. Io credo che sia molto sensato quando si dice che la sicurezza sul lavoro non è una materia di contrapposizione politica, ma che bisogna ricercare un dialogo che consenta a tutti di poter dare il meglio in questi casi”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Marina Calderone a Firenze incontrando i giornalisti davanti al cantiere dove si è verificato l’incidente mortale. “La sicurezza sul lavoro dovrà essere una materia obbligatoria nelle scuole“, ha aggiunto.
Zuppi: “Sicurezza costa ma vita ha valore incalcolabile”
Sull’incidente si è espresso anche il presidente della Cei, il cardinale Matteo Maria Zuppi. “La rabbia deve diventare lucidità e anche per evitare l’ipocrisia di discorsi che poi ovviamente finiscono per essere retorici e, quindi, danno ancora più fastidio, oppure moralisti, di facile morale. Bisogna trarre le conseguenze. Uno dei problemi più grossi” riguarda “i controlli, la manutenzione delle condizioni di lavoro. I ribassi molte volte significano inventarsi di tutto e saltare. La sicurezza costa, però costa molto di più la vita che ha sempre un valore che non può essere mai calcolato“, ha detto Zuppi ospite a ‘In 1/2 ora’ su Rai3.
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