Nel carcere di Torino dovrebbero essere operativi 894 agenti di polizia penitenziaria ma al momento sono attivi e operanti 691 agenti. Ne mancano dunque 203. I dati sono forniti a LaPresse dall’Osapp, sigla sindacale di polizia penitenziaria. In un primo conteggio nel 2024 mancavano 267 agenti ma secondo quanto si apprende le stime sono state recentemente riviste. “Ancora una volta chiediamo a gran voce per Torino, dove non si riesce più a lavorare e dove regnano il caos e la confusione più totale, un vero girone dantesco, come per tutte le infrastrutture penitenziarie a rischio sul territorio nazionale, il rafforzamento di organici e degli strumenti di lavoro e di tutela per il Corpo di Polizia penitenziaria e la riorganizzazione della politica penitenziaria nazionale” spiega Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp. “Ancora una volta, infine, facciamo appello alla presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni affinché siano rivalutati il ruolo e le funzioni a tutela dell’ordine e della sicurezza nazionale degli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria e ne sia salvaguardata l’incolumità personale” conclude. La situazione denunciata dall’Osapp riguarda diverse carceri a livello nazionale.
Tensione ieri nel penitenziario, dove alcuni detenuti del padiglione B avrebbero forzato il cancello del cortile, colpendo il personale intervenuto, utilizzando anche un estintore come minaccia contro il personale. Due poliziotti feriti, secondo quanto riporta la sigla sindacale Osapp, sono stati accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria e sono stati dimessi con una prognosi rispettivamente 7 e 13 giorni. “Si tratta – dichiara Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, sindacato autonomo di polizia penitenziaria – della settima aggressione nella struttura dall’inizio dell’anno, con 9 agenti feriti, a dimostrazione che in quel carcere sono posti costantemente in dubbio sicurezza e legalità, anche nell’interesse della Collettività esterna”. La sigla sindacale sottolinea anche nuovamente una richiesta di rafforzamento dell’organico, evidenziando la mancanza di un sufficiente numero di agenti penitenziari.