Il commento di Leo Beneduci alle parole del capo del Dap: "Meglio sarebbe a questo punto che venisse concesso a ciascun detenuto un telefono cellulare a uso personale"
Il Capo del DAP Giovanni Russo ha affermato, nei giorni scorsi, nel corso di audizione presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, “che non ci devono essere limiti nel numero di telefonate concesse ai detenuti” nelle carceri e che “il direttore di un carcere ne può consentire anche cento (100) al giorno”, dichiara l’Osapp, sigla sindacale di polizia penitenziaria, che commenta: questo “lascia a dir poco interdetti”. Lo dichiara in una nota Leo Beneduci, Segretario Generale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria.
“Mentre infatti – aggiunge il leader dell’Osapp – per l’affettività in carcere ovvero le cosiddette ‘stanze dell’amore’ che sarebbero introdotte sperimentalmente in alcune sedi penitenziarie non vi sarebbe la necessità di diretto impiego del personale di Polizia penitenziaria, per ciò che concerne le telefonate dei detenuti gli appartenenti al Corpo devono essere presenti durante ciascuna conversazione per ovvi motivi di sicurezza e di giustizia e se si considera che mancano addetti in ogni carcere persino per la normale esecuzione dei servizi minimi essenziali ci si rende conto quale valore pratico possono avere consimili affermazioni. Meglio sarebbe a questo punto – conclude Beneduci – venga concesso a ciascun detenuto un telefono cellulare ad uso personale per farne ciò che più desiderano ed a meno che non si voglia far gravare il peso del costante disservizio e delle molteplici incapacità penitenziarie sulle spalle oramai immiserite del poliziotti penitenziari Italiani”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata