Si tratta del 21esimo solo nel 2024. Antigone: "Situazione ormai strutturale"

Un detenuto si è suicidato stanotte nel carcere di Prato. Secondo quanto apprende LaPresse l’uomo si sarebbe impiccato nella sua cella. Immediati i soccorsi ma i tentativi di rianimarlo sono stati inutili. Da inizio anno si sono suicidate in carcere ben 21 persone. 

Antigone: “Situazione ormai strutturale”

Quello dei suicidi in carcere è ormai “un fatto strutturale” e non “accidentale, indicativo di una situazione grave e che non vede misure di miglioramento”. È la preoccupazione espressa dal coordinatore dell’Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione, Alessio Scandurra, interpellato da LaPresse. “Di fronte a una situazione del genere – osserva Scandurra – in passato eravamo abituati a una reazione, anche solo a parole. La mia impressione adesso invece è che anche sul fronte delle promesse ci sia molto poco. Non ho sentito grandi dichiarazioni. Non solo nessuno sta facendo niente, ma nessuno ha nemmeno promesso che farà qualcosa di concreto. Quindi la situazione è destinata solo a peggiorare”.Il timore è dunque “che questi fatti continueranno a ripetersi e con frequenza più elevata”, e questo anche perché “oltre alle condizioni oggettive di crescente difficoltà – in termini di organizzazione, spazi, numeri – ci sia anche un clima scoraggiante e deprimente, sia per i detenuti sia per gli operatori”, aggiunge Scandurra. “La depressione crea suicidi e innumerevoli atti di autolesionismo, mentre l’unica cosa di cui si sente parlare è la modifica del reato di tortura. Noi invece continuiamo a insistere: il Governo e anche gli enti locali dovrebbero mettere in campo proposte, idee e anche creare una narrazione che dica che è possibile uscire da questa situazione, non che siamo condannati a restarci dentro”, conclude.

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