I giudici del tribunale di Milano hanno autorizzato il sequestro del 50% delle quote di Muschio Selvaggio attribuibili alla società Doom Entertainment (di Fedez). Le quote vengono date a un amministratore terzo, e questo, secondo i giudici, servirebbe a favorire la soluzione dello “stallo” in cui versa l’organizzazione societaria “fino a che non sarà definita la causa di merito”.
La giudice Amina Simonetti ha nominato l’avvocato Michele Centonze custode societario delle quote che “eserciterà i diritti inerenti alla quota in sequestro con i poteri di legge”. La società Lussolve srl, dell’ex amico del rapper e fondatore con lui del podcast diffuso su youtube a partire dal 2019, ha presentato ricorso il 5 febbraio 2024 per chiedere di diventare proprietaria di Muschio Selvaggio dopo le liti tra i due soci fondatori che avevano portato all’estromissione di Luis Sal. La causa deve ancora essere definita nel merito.
“Il Tribunale di Milano non ha ‘decretato’ che le quote appartenenti a Doom debbano essere vendute alla società di Sal. L’ordinanza emessa è di natura cautelare e prevede la nomina di un custode per le quote della società Muschio Selvaggio s.r.l., di proprietà di Doom. È infatti importante sottolineare che la causa che deciderà sul merito della vicenda non è ancora iniziata”. Lo si legge in una nota diffusa da Fedez. “Il giudice ha stabilito – si legge ancora nella nota -, sulla base di una valutazione ancora sommaria, propria della fase cautelare, che il custode gestirà le quote di Doom nell’interesse della società Muschio Selvaggio s.r.l., e non nell’interesse della società di Luis Sal, come richiesto dallo stesso nel suo ricorso. Di conseguenza, non c’è stata alcuna esautorazione di Fedez dalla gestione del podcast”, conclude la nota. “Detto ciò – aggiunge poi il rapper sui social – grazie a tutte le persone che sostengono il lavoro di questi 10 mesi a Muschio Selvaggio, lavoro portato avanti con la sola forza della passione.Abbiamo seguito il solo desiderio di cercare di creare contenuti di qualità. Non è stato un periodo facile per tutte le persone che lavorano a questo progetto, persone che ringrazio per averci creduto anche quando sembrava un podcast finito”.