A carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all'ergastolo, in via definitiva, per la morte di quattro persone

Si è chiusa a Brescia la prima udienza del processo di revisione della sentenza per la strage di Erba, a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati per la strage nella cittadina in provincia di Como dell’11 dicembre 2006. I due coniugi, nel 2011, sono stati condannati all’ergastolo, in via definitiva, per la morte di quattro persone: Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk di appena due anni, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. I due sono accusati anche del tentato omicidio di Mario Frigerio, marito di Cherubini, e unico sopravvissuto alla mattanza per una malformazione alla carotide.

Durante l’udienza davanti alla corte d’Appello di Brescia, la difesa di Bazzi e Olindo presenterà i nuovi elementi. Fuori dal Palazzo di Giustizia, i cittadini che hanno fatto richiesta sono già in fila per poter accedere all’interno. 

Strage Erba, prossima udienza il 16 aprile 

Si terrà il prossimo 16 aprile, alle 9, la nuova udienza per discutere l’istanza di revisione del processo per la Strage di Erba, a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Lo ha comunicato il presidente del Collegio della Corte d’Appello di Brescia, Antonio Minervini, dopo la richiesta di rinvio formulata dalla difesa dei coniugi, condannati in via definitiva nel 2011, rappresentati dall’avvocato Nico D’Ascola e Flavio Schembri. 

Legale Romano-Bazzi: “Possibile ribaltare con nuove prove”

“Riteniamo che sia possibile ribaltare” l’esito dei precedenti processi “tramite le nuove prove”. Lo ha detto l’avvocato Flavio Schembri, legale difensore di Olindo Romano e Rosa Bazzi, all’uscita del tribunale di Brescia. “Oggi sono stati affrontati aspetti tecnici ma si è entrati anche nel merito e potrebbe essere di buon auspicio – ha affermato – Noi ci auguriamo che le prove vengano tutte ammesse”. 

Marzouk: “Non è ancora stata fatta giustizia” 

Non è ancora stata fatta giustizia”. Lo ha detto Azouz Marzouk, al suo arrivo al tribunale a Brescia per l’udienza di revisione del processo della strage di Erba, a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati per la strage di Erba. I due coniugi, nel 2011, sono stati condannati all’ergastolo, in via definitiva, per la morte di quattro persone: Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk di appena due anni, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. I due sono accusati anche del tentato omicidio di Mario Frigerio, marito di Cherubini, e unico sopravvissuto alla mattanza per una malformazione alla carotide.Marzouk è il padre del piccolo Youssef e marito di Raffaella Castagna. “Non sono stati loro – ha affermato – lo avevo già detto. Per me sono innocenti, ma decideranno loro”. Emozionato? “Direi di sì”, risponde. 

 

Avv. Stato: “Nuove prove inammissibili” 

L’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro chiederà la “inammissibilità” delle nuove prove presentate dai legali difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi e dal Pg Cuno Tarfusser. I coniugi sono stati condannati all’ergastolo, in via definitiva, per la morte di quattro persone: Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk di appena due anni, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. I due sono accusati anche del tentato omicidio di Mario Frigerio, marito di Cherubini, e unico sopravvissuto alla mattanza per una malformazione alla carotide. 

Avv. Stato: “Plurimi indizi a carico Olindo e Rosa”

“Non è vero che la condanna si basa solo su tre prove. Plurimi sono gli indizi che gravano sugli imputati”. Lo ha detto Domenico Chiaro, avvocato generale dello Stato che rappresenta l’accusa nell’aula della Corte d’Appello di Brescia, in occasione della prima udienza per la richiesta di revisione del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati per la strage di Erba. “Sono tre rilevanti prove ma non le uniche, la ferita, la manomissione dei contatori, le ecchimosi di Olindo”, ha affermato.

Gli elementi di prova della difesa di Romano e Bazzi “non sono fatti nuovi e questi elementi di prova non hanno capacità demolitoria”. Sui coniugi pesa un “poderoso movente” e, per quanto riguarda le confessioni rese e poi ritrattate, Chiaro, che insieme con il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli, rappresenta l’accusa, sottolinea che “mai furono fatte pressioni”. “Bisogna dirlo – ha sottolineato – per difendere chi ha lavorato a questo processo. Gli interrogatori sono stati registrati dall’inizio alla fine”.

Avv. Stato: “Frigerio ha indicato subito Romano come aggressore”

Mario Frigerio, unico sopravvissuto della strage di Erba “ha detto subito” che “era stato Olindo”, “bisogna dirlo che è falso non abbia parlato già il 15 dicembre”. A parlare è Domenico Chiaro, avvocato generale dello Stato, che rappresenta l’accusa nella prima udienza per la richiesta di revisione del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo in via definitiva, per la strage di Erba. La testimonianza resa da Mario Frigerio, sopravvissuto alla mattanza per una malformazione alla carotide, è uno degli elementi che la difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi e il pg di Milano Cuno Tarfusser, hanno messo in discussione, nel presentare nuovi elementi utili per la riapertura del processo. La tesi portata avanti per chiedere la revisione del processo è che il riconoscimento di Olindo Romano come aggressore da parte di Frigerio sia stata “a tappe” e non immediata. 

Foto casa mattanza mostrate in aula a Brescia 

Le foto della casa della strage di Erba, delle scale del palazzo dove avvenne la mattanza l’11 dicembre del 2006, sono state mostrate in aula, nella Corte d’appello di Brescia, dove è in corso la prima udienza per la revisione del processo di Olindo Romano e Rosa Bazzi. I due coniugi, nel 2011, sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo per aver ucciso Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk di appena due anni, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. I due sono accusati anche del tentato omicidio di Mario Frigerio, marito di Cherubini, e unico sopravvissuto alla mattanza per una malformazione alla carotide.Le foto sono state mostrate da Guido Rispoli, pg di Brescia, che assieme all’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro, rappresentano l’accusa.

Pg Brescia: “No aggressori in casa vicina, illogicità vie di fuga”  

Non vi erano aggressori nella casa della vicina“, Valeria Cherubini, una delle vittime della strage di Erba e moglie di Mario Frigerio, unico sopravvissuto. A parlare è Guido Rispoli, pd della Corte d’appello di Brescia, che insieme con l’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro, rappresenta l’accusa nella prima udienza per la revisione del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all’ergastolo, nel 2011, per la strage di Erba dell’11 dicembre 2005. Per il pg di Brescia, è “illogico” pensare che vi fossero vie di fuga dall’appartamento di Valeria Cherubini da parte di altri aggressori. 

Pg Brescia: “Inverosimile criminalità organizzata, non uccide bimbi” 

Inverosimile pensare alla criminalità organizzata” come pista per spiegare la strage di Erba, per ‘vendetta’ nei confronti Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e papà di Youssef Marzouk, 2 anni, tra le quattro vittime della mattanza. È uno dei passaggi del procuratore generale di Brescia, Guido Rispoli, che insieme all’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro rappresenta l’accusa nell’udienza per la richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba perché “le armi sono state spranghe e un coltellino di piccolo cabotaggio”, non armi che “utilizzerebbe la criminalità”. “Poi uccidere un bambino, per quale motivo?”.

Pg Brescia: “Romano vuole passare per stupido ma non lo è”

Olindo Romano è tutt’altro che uno stupido, vuole passare come un minus habens, ma non lo è affatto”. È uno dei passaggi del procuratore generale di Brescia, Guido Rispoli, che insieme all’avvocato generale dello Stato, Domenico Chiaro, rappresenta l’accusa nell’udienza per la richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba. “Non significa nulla che faccia l’operatore ecologico”, ha affermato. Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo per il quadruplice omicidio avvenuto l’11 dicembre del 2006 a Erba.

Pg Brescia: “Impossibile ribaltare prove” 

È impossibile ribaltare le prove con questo processo di revisione“. Così il procuratore generale di Bescia, Guido Rispoli che, insieme all’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro rappresenta l’accusa nell’udienza per la richiesta di revisione del processo per la strage di Erba, ha concluso il suo intervento in aula. In apertura dell’udienza l’avvocato generale Chiaro aveva annunciato che l’accusa avrebbe chiesto l’inammissibilità delle nuove prove presentate dai legali di Romano e Bazzi e dal pg di Milano Cuno Tarfusser. 

Avv. Stato: “Istanza revisione presentata da soggetto non titolare” 

È “inammissibile” l’istanza di revisione del processo presentata dal pg di Milano Tarfusser perché “redatta e firmata da un soggetto che non è titolare”. A parlare è l’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro, che insieme al pg di Brescia Guido Rispoli rappresenta l’accusa nell’udienza per la richiesta di revisione del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all’ergastolo, per la strage di Erba. “È un unicuum in Italia”, ha affermato Chiaro. L’avvocato generale ha ripreso la parola, evidenziando che “tutte le prove” presentate dalla difesa di Romano e Bazzi “sono inammissibili perché o non hanno carattere o non sono dotate di una adeguata rilevanza probatoria”. 

Legale Marzouk: “Da pg requisitoria molto puntuale”  

Una requisitoria molto puntuale” da parte della procura generale, in occasione della prima udienza di richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba in corso a Brescia. “In linea di massima, la procura generale” intende “respingere la richiesta di revisione”, ma vi è la “volontà di analizzare tutto con precisione e approfondimenti”, sullammissibilità o inammissibilità delle prove. Lo ha detto Luca D’Auria, avvocato di Azouz Marzouk, nella pausa dell’udienza per la richiesta di revisione del processo. 

Pg Brescia: “No errori in repertazione tracce di sangue”

Nessun errore nella repertazione fatta dai carabinieri di Como sulla traccia ematica trovata sull’auto, Seat Arosa di Olindo Romano e attribuita a Valeria Cherubini, una delle vittime della strage del dicembre 2006. È quanto ha sostenuto, durante la sua requisitoria, il Pg di Brescia, Guido Rispoli. La traccia è stata messa in evidenza dalla difesa di Rosa Bazzi e Olindo Romano, oltre che dal pg Cuno Tarfusser, che, in sede di richiesta di revisione del processo, sostengono non ci sia certezza che appartenga a una delle vittime. 

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