Il papà della 22enne uccisa a Vigonovo dall'ex era a un evento alla Sapienza: "Servono più risorse per la polizia"

Gino Cecchettin, il papà di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa a Vigonovo dal suo ex fidanzato Filippo Turetta, ha partecipato oggi a Obiettivo 5, iniziativa a La Sapienza in occasione della presentazione del suo libro ‘Cara Giulia’. I genitori di Filippo Turetta? “Mi ci sono immedesimato molte volte. Penso spesso a loro e hanno tutta la mia comprensione e darei loro un abbraccio. Non sono la persona che può giudicarli e penso che loro stiano vivendo un dolore ancora più grande del mio. A me mancherà una figlia ma un giorno tornerò a sorridere mentre loro avranno per sempre un figlio omicida”. Così Gino Cecchettin, il papà di Giulia, la 22enne uccisa a Vigonovo dal suo ex fidanzato Filippo Turetta, a Obiettivo 5, iniziativa a La Sapienza in occasione della presentazione del suo libro ‘Cara Giulia’. 

 

 

“In quei momenti in cui ci chiedevamo dove fosse Giulia la priorità per noi era Giulia mentre la Polizia ha i suoi protocolli da rispettare” ha detto il padre. “È chiaro che le due velocità non coincidono. Io non sono la persona giusta per dire se il protocollo sia giusto o meno. Era domenica, le Forze dell’Ordine c’erano ma per me era tutto più lento perché volevo mia figlia nel modo più veloce possibile. Di sicuro posso dire che servirebbero comunque più risorse“. Gino Cecchettin ha aggiunto:  “Fa male sentire le critiche. Fa male sentire dire che sto lucrando su mia figlia morta. Però ho imparato a farmi scivolare queste cose addosso perché nei giorni delle prime critiche mi sono reso conto di non aver pensato a Giulia per due giorni. Mi sono detto ‘questo no, io devo soffrire per Giulia non per le critiche’ commisurando le due cose”. 

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