È quanto emerge da un sondaggio di Anaao Assomed. Il problema è maggiormente sentito dalle donne
Le aggressioni in corsia sono in aumento: l’81% dei medici e dei dirigenti sanitari riferisce di essere stato vittima di aggressioni fisiche o verbali. È quanto emerge da un sondaggio di Anaao Assomed. Di questi, ben il 23% riferisce aggressioni fisiche, il 77% verbali e ben il 75% ha assistito personalmente ad aggressioni ai colleghi. I responders sono proporzionalmente rappresentativi di tutte le fasce di età e tra loro è prevalete il genere femminile (60% dei responders), indicatore di come il problema sia maggiormente sentito dalle donne. Proprio domani ricorre la giornata contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari.
70% medici non denuncia aggressioni
“Ben il 69% dei sanitari non denuncia l’aggressore”. “La mancata denuncia è indicativa purtroppo di una diffusa sfiducia, per esempio che l’azione legale possa alla fine condurre a concreti risultati. Ma soprattutto, gli aggrediti si arrendono per il carico emotivo e di tempo di una denuncia, che li esporrebbe a spese legali, udienze in tribunale magari ulteriori minacce da parte dell’aggressore. Sicuramente in questa denuncia non è sostenuto dall’azienda, che evidentemente non propone, per esempio, di costituirsi parte civile”, spiega Anaao. “Quasi tutte le aggressioni denunciate, hanno richiesto l’intervento delle forze dell’Ordine, che sono state attivate nel 26% dei casi. Quindi, solo nei casi più gravi, che poi evolvono in un esposto all’autorità giudiziaria. Il 73% dei sanitari, gestisce da solo o con l’aiuto di colleghi, le violenze verbali o fisiche”, si legge ancora nel sondaggio. “Solo il 10% ha risposto alla domanda in cui si chiedeva di precisare i giorni di prognosi o ne ha riportato un numero. Di questo 10%, un terzo ha riportato 10 giorni di prognosi, ma non mancano risposte preoccupati, come il collega che ne riferisce 90”.
“Il 29% dei responders riferisce di essere a conoscenza di casi di aggressione da cui ne è scaturita l’invalidità permanente o il decesso”. Nonostante la situazione sia grave, il 48% dei responders non ha idea se le aggressioni vengano identificate come evento sentinella dall’ASL/AO. Ancora una volta traspare come il problema sia sottovalutato dalle Direzioni: l’assenza di azioni a tutela dei dipendenti crea un circolo vizioso di sfiducia che porta a non denunciare, neanche all’interno dell’azienda, perché ritenuto assolutamente inutile”, afferma Anaao.
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