L'avvocato a LaPresse: "Potremmo presentare memorie, o nuovi testi"
La procura di Ivrea ha chiuso l’indagine su Omar Favaro per maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie e della figlia dal 2019 al 2021. Favaro, protagonista, nel 2001, quando aveva solo 16 anni, del delitto di Novi Ligure respinge le accuse e non è ancora stato interrogato. Lo riporta il quotidiano La Repubblica. Se il quadro accusatorio rimarrà invariato, il prossimo step sarà la richiesta di rinvio a giudizio e poi il processo. Omar ha sempre sostenuto che le accuse della sua ex fossero infondate e pretestuose perché era in corso la battaglia per l’affidamento della figlia.
“Finalmente la difesa ha accesso al fascicolo, Omar contesta integralmente gli addebiti” dice il suo legale, Lorenzo Repetti. “Adesso potremo visionare gli atti e decidere se depositeremo memorie difensive, magari chiederemo che Omar si faccia interrogare o porteremo nuovi testimoni, è presto per dirlo. Sicuramente continuiamo a respingere gli addebiti”, dice ancora.
“Visti gli atti valuteremo quali istanze difensive avanzare. Leggeremo tutti gli atti contenuti nel fascicolo” dice ancora, “la notifica dell’avviso di conclusione indagini consente al mio assistito di esercitare appieno il suo diritto di difesa”.
A giugno fu respinta la richiesta di divieto di avvicinamento
Secondo i giudici del tribunale del Riesame di Torino si ravvisa la sussistenza di “gravi indizi di colpevolezza” in merito ai maltrattamenti per i quali Omar Favaro è indagato dalla procura di Ivrea nei confronti della moglie. “Maggiori perplessità suscitano fin d’ora invece le ipotesi accusatorie legate alle violenze fisiche” nei confronti della figlia e a quelle “sessuali a danno della moglie”, spiegano ancora i giudici nelle motivazioni. Il Riesame ha rigettato la richiesta di applicazione del divieto di avvicinamento per Favaro, avanzata dalla procura di Ivrea.
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