Chiedono al governo di occuparsi di più del contrasto ai Dca tra gli adolescenti

Non è normale che gli studenti universitari siano costretti a togliersi la vita per il proprio percorso di studio, non è normale morire ancora per un disturbo del comportamento alimentare. In Italia stiamo parlando della seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali negli adolescenti”. Lo ha dichiarato Camilla Pireddu, coordinatrice nazionale dell’Unione Degli Universitari, a margine della manifestazione organizzata da diverse associazioni studentesche all’esterno del ministero della Salute per chiedere al governo la calendarizzazione della loro proposta di legge contro i disturbi alimentari. “Prima del Covid il 14% degli studenti soffriva o aveva sofferto di DCA, dopo il Covid il dato si è raddoppiato, il 28%, uno studente su tre. Se non è questa un’emergenza non sappiamo quale possa essere” ha sottolineato invece Michele Sicca, uno dei coordinatori della campagna “Chiedimi come sto”, il progetto nato tre anni fa per sondare gli studenti sul proprio rapporto con i DCA. Infine, Beatrice Fiori, della Rete degli Studenti Medi del Lazio, ha voluto ribadire “Noi vogliamo che la prevenzione parta dalle scuole”. Pertanto, conclude: “Siamo anche oggi, di nuovo, sotto il ministero della Salute, per opporci a questo governo che in realtà sembra non fregarsi di quelle che sono le nostre necessità”.

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