Il quadro emerge dalla relazione della DIA relativa al semestre luglio-dicembre 2022
Una struttura orizzontale di tipo camorristico e in continua evoluzione. E’ questo il quadro criminale della Città Metropolitana di Bari, descritto nell’ultima relazione disponibile del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività della Direzione Investigativa Antimafia, relativa al semestre luglio-dicembre 2022. Una criminalità che si contraddistingue per l’assenza di un vertice comune e per le forti tensioni e conflitti tra i vari clan che si contendono la gestione delle più importanti piazze di spaccio e delle estorsioni e che, periodicamente, sfociano in omicidi e fatti di sangue per contrastare le consorterie avversarie.
Le frequenti divergenze fra le compagini mafiose e le guerre di potere per il controllo del territorio – evidenzia infatti l’attività della Dia – rappresentano il leitmotiv degli eventi criminosi cittadini. Sono dieci, nello specifico, le famiglie che compongono la mappa criminale del capoluogo pugliese. Teatro di scontro fra le contrapposte fazioni degli Strisciuglio, dei Vavalle e dei Misceo-Montani è il quartiere San Paolo. Lo confermano le indagini scaturite dal tentato omicidio avvenuto il 19 marzo 2022 contro due soggetti uno dei quali vicino ai Telegrafo, schieratisi con il clan Strisciuglio dopo la scissione con i Misceo.
Non passano poi inosservati i conflitti di quest’ultimo sodalizio con quello dei Mercante e dei Diomede per il controllo del territorio e la supremazia sempre nel rione San Paolo, come confermato nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita, il 15 novembre 2022 dai carabinieri, a carico di 2 pregiudicati contigui ai Telegrafo e ritenuti responsabili dell’omicidio di un esponente dei Mercante. Sempre con riferimento al clan Strisciuglio, quest’ultimo risulta attivo, tramite il gruppo dei Campanale, nel quartiere San Girolamo, zona litoranea a nord della città a lungo contesa con i Capriati. Dedito principalmente al traffico di stupefacenti, alle estorsioni e alla gestione del gioco d’azzardo, il clan Capriati, federato con i Diomede-Ex Mercante, attivo nel Borgo Antico di Bari e, mediante talune articolazioni, anche nei quartieri San Girolamo-Fesca e San Cataldo. Radicato storicamente nel quartiere Japigia di Bari e in ascesa anche in provincia, il clan Parisi: l’articolazione più influente è quella dei Palermiti soprattutto nel quartiere Japigia e anche nel quartiere Carrassi, unitamente agli Anemolo.
Le attività del clan Parisi-Palermiti spaziano dalle estorsioni e l’usura al traffico di droga e al riciclaggio. Nel panorama criminale della città di Bari i Misceo, i Montani, gli Anemolo, i Fiorerisoli, i Di Cosimo-Rafaschieri, i Lorusso e i Velluto rappresentano i gruppi satelliti delle principali organizzazioni criminali operando sotto la rigida egida delle stesse. A Bari il traffico di stupefacenti si conferma la principale fonte di arricchimento illecito. Ambito in cui hanno saputo inserirsi stabilmente anche sodalizi stranieri, in particolare quelli albanesi. Riguardo alle organizzazioni criminali nigeriane, l’operazione “Drill” del 2019, ha riconosciuto l’esistenza di due associazioni mafiose, i “Supreme Vikings Confraternity”, detti “i rossi”, e “Supreme Eiye Confraternity”, detti “i blu”, nel Comune di Bari e, più precisamente, nel Centro di accoglienza per i richiedenti asilo del quartiere Palese.
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