È quanto emerge da una intercettazione ambientale contenuta negli atti dell'inchiesta

Liliana Resinovich, scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e ritrovata senza vita in un bosco vicino la sua casa il 5 gennaio successivo, rimase incinta del suo amico Claudio Sterpin. Fu proprio il marito, Sebastiano Visintin ad accompagnarla ad abortire. È quanto emerge da una intercettazione ambientale di Visintin, contenuta negli atti dell’inchiesta.

L’aborto risalirebbe a circa 30 anni fa, nel 1992, anche se Sebastiano nell’intercettazione ambientale dice di non ricordarsi se fosse accaduto nel 1991 o nel 1992. L’episodio sarebbe avvenuto quando lui e Liliana stavano insieme. La registrazione risale al 5 marzo 2002 e Visentin risponde a una persona che chiedeva perché non avessero avuti figli, spiegando che Liliana era rimasta incinta ma di Claudio Sterpin e che, molto probabilmente, Sterpin non ne sapeva nulla. Resinovich avrebbe confessato al marito la gravidanza e Visintin l’avrebbe accompagnata in ospedale per abortire.

L’uomo inoltre sapeva che il martedì Liliana andava a casa di Sterpin “a sbrigargli alcune faccende domestiche, poi i due mangiavano assieme e la donna rientrava nella sua abitazione”.

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