I reati contestati ai due erano andati in prescrizione ma i giudici hanno pronunciato assoluzione con formula piena

L’ex sindaco di Torino Piero Fassino e l’ex assessora regionale del Piemonte alla Cultura Antonella Parigi sono stati assolti dal tribunale del capoluogo piemontese nell’ambito del processo per le presunte irregolarità nella gestione del Salone del Libro fra il 2016 e il 2018. Cinque le condanne tra i 17 imputati totali, che erano stati rinviati a giudizio dal gip di Torino Ersilia Palmieri nell’ottobre del 2020. Dodici invece tra assoluzioni e proscioglimenti. Tra le persone condannate, anche Giovanna Milella, ex presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura di Torino.

Assoluzione piena nonostante prescrizione

I reati contestati a Fassino e Parigi erano andati in prescrizione ma i giudici hanno pronunciato per i due la sentenza di assoluzione con formula piena. “È una sentenza che parla da sola, quando un giudice ti assolve con formula piena rispetto a un reato che sarebbe prescritto significa che c’è l’evidenza dell’innocenza, quindi è una sentenza che parla da sé”, commenta l’avvocato Luigi Chiappero, che difende l’ex assessora Antonella Parigi. L’accusa per l’ex assessora era quella di turbata libertà degli incanti (art. 353 cp).

L’ex assessora: “Abbiamo agito per il bene della città”

“Sono assolutamente contenta, era un processo per noi che non doveva neanche iniziare. Abbiamo agito nel massimo dell’onestà. Abbiamo sempre agito senza nessun interesse personale, come ha riconosciuto il pubblico ministero, per il bene della città”. Così a LaPresse l’ex assessora regionale alla Cultura piemontese Antonella Parigi. “Otto anni non sono pochi, oggi c’è soddisfazione ma sono stati anni lunghi”, aggiunge Parigi. 

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